Abbazia di Montevergine: una lunga storia di culto. Le origini del famoso santuario. Tutti i suggestivi particolari.

L’abbazia di Montevergine è uno dei luoghi di culto campani più famosi al mondo. La sua fondazione risale al XII ed è legata al nome di Guglielmo da Vercelli che, di ritorno da un pellegrinaggio, decise di dar vita alla comunità monastica, favorendo non solo la costruzione di una chiesa, ma anche di una congregazione legata alla Vergine Maria.
Dopo aver condotto per molti anni una vita da eremita, Guglielmo fu il primo a costituire una nuova famiglia monastica, scegliendo una posizione panoramica e isolata dal resto della città. Col passare del tempo, la devozione del monaco aumentò in maniera esponenziale, al punto tale da essere raggiunto da tanti uomini desiderosi di voler abbracciare il medesimo stile di vita.
Montevergine, la storia dell’abbazia

La tradizione vede che l’origine della famosa abbazia risale al 1119 quando presumibilmente si verificò l’apparizione della Vergine. L’evento miracoloso fu interpretato come uno straordinario segno divino che portò, dunque, alla costruzione della chiesa. A tal proposito occorre, oltremodo, precisare che non si verificò alcuna apparizione, ma fu fondata solo per la profonda e sentita devozione.
Montevergine ha vissuto il suo periodo di massimo splendore nel XII secolo, quando ricevette numerosi contributi non solo da parte dei re, ma anche dei papi e dei feudatari. Si arricchì di straordinarie opere d’arte e di reliquie che – ancora oggi – ne costituiscono un patrimonio di alto pregio. Molte di queste sono conservate (attualmente) presso il Duomo di Napoli.
Gli sviluppi nel corso dei secoli

Nel corso degli anni, però, il santuario ha subito un fortissimo declino: si ricorda, infatti, l’incendio del 1629 che portò successivamente al crollo della navata. Col tempo furono portati a compimento importanti lavori di restauro e di ampliamento strutturale. Assunse, infatti, tutti i caratteri di una abbazia barocca. Di alto pregio la biblioteca del Loreto che contiene volumi secolari.
La storia del santuario è particolarmente controversa, perché durante gli anni più caldi del secondo conflitto bellico, fu gravemente danneggiata dai bombardamenti. Si sono resi necessari, infatti, diversi lavori atti alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. E oggi? Resta uno dei principali luoghi storici della regione. I pellegrinaggi sono un rituale all’ordine del giorno: attirano turisti non solo dal sud Italia, ma tutto il territorio nazionale.