La Fretta saggia di Maria: giovani a “lezione” nell’utilizzo intelligente del tempo per causare un impatto positivo nella società mettendosi in ascolto.

Nel racconto biblico della Visitazione, Maria “si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda”; è già una lezione per i giovani. La madre del futuro Salvatore si mise in cammino per andare dalla cugina Elisabetta dopo aver appreso della sua stessa gravidanza miracolosa per opera dello Spirito Santo.
Così spiega il tema principale trattato nella prossima Giornata Mondiale della Gioventù, don Michele Falabretti responsabile del settore pastorale giovanile della CEI. C’è bisogno di spronare la gioventù verso nuovi orizzonti in fretta, ma quella buona, positiva che dà frutti sperati concretamente.
Secondo Luca, l’evangelista che ritrasse il volto della Madonna e trascorse con lei molto tempo, è possibile che Maria abbia sentito un profondo desiderio di condividere la sua esperienza e la gioiosa notizia della sua gravidanza con Elisabetta. Potrebbe anche aver sentito la necessità di essere vicina a qualcuno che avrebbe potuto capire e condividere la sua situazione straordinaria.
“Fretta” buona di Maria: insegnamento ai giovani per donarsi e crescere verso il prossimo

La visita di Maria a Elisabetta è considerata un momento di grande importanza nel Libro Sacro poiché segna l’incontro di due donne incinte con un ruolo significativo nella storia della salvezza secondo la fede cristiana. Un incontro mistico, empatico di grazia; questo accomuna due protagoniste diverse.
Maria è giovane, Elisabetta è avanti con gli anni eppure la sapienza di Dio non si ferma davanti alla superfice. Spalanca tutte le porte per entrare nella cavernosità e insidiarsi con tutto il suo spirito benedetto. Due generazioni che cooperano come Dio comanda.
Don Falabretti che coadiuva la giornata intensa a Lisbona, reclama attenzione e asserisce:
“La Madonna raggiunge Ain Karim…Quando Maria finalmente arriva a casa di Zaccaria ed Elisabetta, avviene un incontro meraviglioso. Elisabetta, ci ricorda il Papa nel suo Messaggio per la prossima Gmg, sperimenta su di sé un prodigioso intervento di Dio, che le ha concesso un figlio in età avanzata. Avrebbe tutte le ragioni per parlare prima di sé stessa, ma non lo fa perché è protesa ad accogliere la giovane cugina e il frutto del suo grembo.
Elisabetta riconoscerà nel grembo di Maria l’Uomo, il Divino perché lei stessa porta il suo precursore: Giovanni Battista. Va in scena l’alterità, il rispetto per il prossimo, l’inchino all’ospite che diventa più importante di se stessi. C’è fretta di dare alla luce il disegno del Padre Eterno salvezza per tutti.
Il mistero di Maria si svela nella fretta di fare del bene, di andare incontro, di essere dinamici.