La Cattedrale di Tropea, un vero e proprio capolavoro architettonico del Sud Italia. Meta turistica d’eccezione

Senza alcun dubbio uno dei luoghi più affascinanti di tutta Tropea: stiamo parlando della Concattedrale di Maria Santissima di Romania. È stata costruita nel lontano 1163 proprio durante la dominazione da parte dei normanni. Evidenziamone qualche caratteristica architettonica e strutturale. Si sviluppa con tre navate e vede la presenza di pilastri ottagonali.
Nel corso dei secoli subito numerosi lavori di ristrutturazione e di restauro a causa di eventi quali incendi e terremoti. Fu solo nel 1926 che venne riportata al suo stato attuale e le modifiche hanno eliminato definitivamente qualsiasi traccia di stile barocco. Un particolare essenziale e la presenza di un portale ad archeggio realizzato in tufo.
Cattedrale di Tropea, le origini

Come si stava accennando in precedenza, la sua costruzione risale al XII secolo grazie all’intervento dei Normanni. Ha subito profondi cambiamenti stilistici, tante vero che nel corso del seicento venne notevolmente modificata: si scelse l’architettura barocca e venne allungata di oltre 12 m. Ingenti danni hanno reso necessario interventi di manutenzione e di restauro.
L’interno della Concattedrale è possibile scorgere la padrona della città, ossia la Vergine di Romania. Di grande impatto visivo e anche il Crocifisso Nero che arriva direttamente dalla Francia e secondo gli studi può essere datato intorno al 1600. Inoltre sono presenti le sepolture della nota famiglia Galluppi (nello specifico Pasquale Galluppi), una delle più antiche e nobiliari casate della Calabria.
Una delle mete più visitate nel sud Italia

Ogni anno si accalcano turisti provenienti da ogni dove, non solo per il famigerato Crocifisso Nero proveniente presumibilmente dalla Francia, ma anche per lo spettacolare crocifisso in legno del XV secolo. All’interno della con cattedrale è presente anche la tomba di Francesco Mottola. E, come si accennava poc’anzi, la presenza della madonna di Romania.
Secondo la tradizione, la vergine di Romania fu una grande protettrice per tutti i tropeani: salvò dall’epidemia di peste che arrivò da Napoli nel 1656. Inoltre si sostiene che durante il secondo conflitto bellico, due ordigni che erano finiti nella cattedrale, non esplosero mai. Tutta questa storia e tutto questo misticismo la rendono uno dei luoghi più belli di Tropea e della Calabria stessa.