Edgardo Mortara, la vera storia del bambino rapito dalla Santa Sede. Tutti i dettagli della vicenda che ha sconvolto l’Europa

Recentemente uscito nelle sale, Rapito di Marco Bellocchio riporta alla memoria la storia di Edgardo Mortara: bambino ebreo portato via dalle braccia della sua famiglia a soli sei anni. Percorriamo la storia: facciamo un salto indietro e torniamo all’epoca di Pio IX. Siamo nell’Italia pre unitaria, un’Italia fatta ancora di regni, di Ducati e di Stato pontificio ben radicati nel sistema.
Papa Pio IX fu una delle figure cardini della chiesa cattolica: personaggio altamente significativo che viene ricordato per le sue riforme e per essere una figura di spicco dei maggiori eventi politici del tempo. Si fece promotore di importanti cambiamenti, ma al tempo stesso condannava tutte le idee che erano in contrasto con la religione cattolica.
Edgardo Mortara, ecco chi è

Ed è proprio in questo scenario che si colloca la figura di Edgardo Mortara: siamo nel giugno 1858, quando nel centro di Bologna la Santa Sede fa irruzione a casa della famiglia Mortara. Di lì a poco sarebbe stato portato via dai suoi genitori. Un tradimento avvenuto all’interno delle mura domestiche. Il piccolo, infatti, era stato battezzato in casa senza il benestare dei suoi parenti.
Questo allora violava la legge: una legge che non consentiva ai cristiani di lavorare per gli ebrei e viceversa. A casa Mortara vi erano otto figli e da diversi anni lavorava per la famiglia, la piccola Anna Morisi – che all’epoca dei fatti aveva 15 anni. Particolarmente legata al piccolo ed gardo, quando questi si ammalò, in gran segreto penso bene di battezzarlo credendo che il sacramento potesse in qualche modo salvarlo.
La grande risonanza a livello europeo

Edgardo (che era diventato cattolico) fu quindi condotto, secondo le leggi dello Stato pontificio, al cospetto di Pio IX dove venne cresciuto nella Casa dei Catecumeni. Si tratta di un luogo di accoglienza per coloro i quali si erano convertiti al cristianesimo. Crebbe come il figlio del pontefice e successivamente prese i voti. La famiglia Mortara cercò in tutti modi di rivedere il bambino, ma i tentativi furono vani.
Questo caso suscitò parecchie polemiche in Italia e in Europa. Edgardo, con la caduta dello Stato pontificio, decise ugualmente di non tornare a casa e tentò oltremodo di convertire la sua famiglia. Divenne, infatti, un presbitero e venne ordinato sacerdote nel 1874. Fino alla fine dei suoi giorni ebbe particolare riguardo e assunse una posizione difensiva verso coloro i quali l’avevano rapito.