Ultima cena, ti sei mai chiesto cosa prevedesse davvero il menù? Scopriamolo insieme: tutti i dettagli presenti anche nel quadro

Secondo la tradizione cristiana, l’Ultima cena è uno degli eventi più famosi in assoluto. L’episodio viene lungamente descritto nel Nuovo Testamento. A cosa si riferisce? Si vuole intendere l’ultima cena che Gesù condivise con i discepoli poco prima di essere crocifisso. Si è svolta durante la Pasqua ebraica e nel pasto era presente il pane e il vino.
Entrambi questi elementi sono simbolici della narrazione cristiana e vogliono indicare il corpo il sangue di Gesù. Inoltre sono presenti durante la Santa messa e la celebrazione dell’eucaristia. Cosa accade durante l’ultima cena? Venne annunciato che uno dei discepoli avrebbe presto tradito.
Ultima cena, il capolavoro di Leonardo

Chi, se non Leonardo Da Vinci, avrebbe potuto rappresentare al meglio l’Ultima Cena? Un miscuglio di misticismo ed iconografia riconosciuto in tutto il mondo. Ad oggi è conservato presso il convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Venne realizzato tra il 1495 e il 1498.
Il centro dell’opera? L’episodio descritto nel Vangelo: vede il suo fulcro nella figura di Gesù che si trova al centro della scena con al fianco i sui discepoli. Uno solo lo tradirà. Vi è una forte simmetria che è evidente su entrambi i lati del quadro. Grande impatto e grande rilevanza è stata data alle emozioni dei volti: lo stupore, l’indignazione – in primis.
Il menù della cena

Una delle domande più frequenti riguarda proprio il menù dell’Ultima cena: vi siete mai chiesti cosa fosse presente a tavola? Come abbiamo accennato in precedenza, il pasto venne consumato durante la pasqua ebraica e di conseguenza non si esclude la presenza di frutta secca e pane azzimo. In una delle prime raffigurazioni del VI secolo vediamo anche la presenza del pesce.
Inoltre in una delle opere rinascimentali conservate al Gemäldegalerie di Berlino, viene rappresentato anche un agnello sulla tavola. Ma non è tutto: vi è anche la presenza di un piccolo maialino arrosto e nelle opere diffuse in Friuli e in Trentino, sono comparse tutte pietanze di mare come gamberi.