Covid, i contagi sono abbastanza stabili: recenti studi dimostrano che la memoria si è impigrita a causa del lockdown

La pandemia da COVID-19 ha colto di sorpresa tutto il mondo: l’inizio può essere datato dicembre 2019, quando nella città di Wuhan si sono registrati i primi casi. Identificato con il nome di SARS-CoV-2, rapidamente il virus si è diffuso in tutto il globo. Ricostruiamo brevemente quanto accaduto. A livello internazionale, come abbiamo accennato in precedenza, si è propagato molto rapidamente.
Tempestivo impegno dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dei governi di tutto il mondo che si sono uniti per affrontare la pandemia. Sono stati presi in considerazione molteplici approcci, come ad esempio il distanziamento sociale, le diverse chiusure delle frontiere e tutte le campagne di test rese necessarie per tracciare i contatti. Approfondiamo quanto accaduto in Italia.
Covid -19: le tappe salienti in Italia

Per quel che riguarda il nostro Paese, invece, il primo caso di contagio di COVID – 19 è stato registrato con data 31 gennaio 2020 e con l’arrivo di due turisti cinesi nella Capitale. Da quel momento il numero di contagi è salito in maniera esponenziale e le regioni più colpite sono state la Lombardia, Emilia-Romagna il Veneto. L’Italia, purtroppo, è stata tra le più colpite in Europa per casi e decessi.
Così come nel resto del mondo, è stato necessario prendere dei provvedimenti repentini e categorici: misure di sicurezza fondamentali per tentare di arginare quanto più possibile la diffusione del virus. Nel mese di marzo è stato decretato il primo lockdown nazionale con la chiusura di scuole, negozi, aziende e tutte le attività non ritenute fondamentali. Nonostante ciò, la situazione sanitaria è collassata specialmente nelle prime settimane.
La memoria ha subito un netto calo durante il lockdown

Sono trascorsi circa tre anni da quei mesi così concitati e ad oggi sembrerebbe che il livello di contagio sia decisamente più stabile. Recentemente sono stati condotti degli studi sulla memoria delle persone. È emerso, infatti, che in molti non sono stati in grado di ricostruire gli eventi – specialmente durante il periodo del lockdown. È stato chiesto ai partecipanti al sondaggio di collocare alcuni accadimenti del 2021.
L’isolamento sociale ha creato una serie di distorsioni non solo nella percezione temporale delle persone, ma anche nella ricostruzione degli eventi. Secondo quanto emerso, gran parte dei delle persone sottoposte alla ricerca non sono state in grado di datare alcuni fatti accaduti nel 2021 e nel 2022. Tanti hanno affermato di ricordare quanto accaduto, ma di non saperlo datare correttamente.