West Nile in Europa: l’Italia registra il maggior numero di casi e decessi, preoccupazione generale. Attenersi scrupolosamente ai consigli della Sanità.

La preoccupazione, con l’avvento della bella stagione, rimane fermamente quella dell’invasione delle zanzare. I temibili insetti sono un vero tormento, soprattutto se, le imposte della nostra dimora, si lasciano aperte per far circolare l’aria fresca notturna.
Il virus delle zanzare West Nile è tornato in Italia, con segnalazioni iniziali di positività in due province: Catania e Varese. Sebbene sia stato rilevato negli animali, non ha ancora colpito gli esseri umani. Questo virus, appartenente alla famiglia dei Flaviviridae, può causare la febbre West Nile.
Nel 2022, la nostra penisola, ha sperimentato un aumento significativo dei casi di contagio, con numerosi focolai segnalati da giugno a novembre. L’ampia diffusione del virus è attribuita principalmente agli uccelli selvatici e alle punture di zanzare, che agiscono come veicoli di trasmissione.
West Nile in Italia: l’Istituto superiore di sanità pubblica il primo bollettino stagionale

In Europa, sono stati registrati complessivamente 949 casi, con l’Italia che ha riportato il maggior numero di decessi (37 su un totale di 72). Mentre la maggior parte delle persone infette rimane asintomatica, i sintomi possono includere febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei.
Di seguito riportiamo la tabella segnalata che mette in risalto il numero di casi di contagio per colpa del West Nile:
573 in Italia, 283 in Grecia, 46 in Romania, 14 in Ungheria, 9 in Germania, 8 in Croazia, 6 in Austria, 5 in Spagna, 4 in Francia, 1 in Slovacchia. E’ evidente che la nostra nazione è quella più martoriata.
Sembrano i classici che colpiscono per qualsiasi malanno, ma qui entra in gioco altro. I sintomi gravi sono rari ma possono causare complicazioni neurologiche permanenti o persino la morte. La prevenzione del contagio si concentra sulla protezione dalle punture di zanzara.
E’ indispensabile essere pronti a servirsi di una copertura sostanziale per evitare di generare un panico pandemico: ancora non si spegne il ricordo delle ristrettezze, un vero incubo tratto dal Covid 19. Quindi via libera alla difesa ferrea attraverso l’uso di repellenti, l’abbigliamento adeguato e l’installazione di zanzariere.

Inoltre, tentare di non avallare la formazione di acqua stagnante e acquitrini per ridurre le aree di proliferazione delle zanzare che si concentrano soprattutto in questi luoghi.