Musei Vaticani: imbrattano Laocoonte, multa di 28 mila euro

Sentenza nel processo Laocoonte: pena sospesa per gli attivisti, ma condanna al risarcimento dei danni. Avevano imbrattato l’opera ma non è previsto come reato.

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Musei Vaticani Roma (foto da Instagram-riscossacristiana.it)

Il Tribunale vaticano ha dichiarato colpevoli due attivisti per il clima di “Ultima Generazione” che il 18 agosto 2022 hanno incollato le loro mani al basamento del gruppo scultoreo del Laocoonte nei Musei Vaticani. Sono stati condannati a nove mesi di reclusione, ma la pena è stata sospesa per cinque anni.

Devono pagare una multa di 1500 euro e risarcire i danni al Governatorato della Città del Vaticano per un totale di 28,148 euro. Un’attivista, che ha ripreso l’azione con il cellulare, è stata multata di 120 euro. I danni causati dai manifestanti sono stati considerati permanenti dai restauratori dei Musei Vaticani.

Durante il processo, il promotore di giustizia aveva chiesto una pena di 2 giorni per uno degli imputati e 2 anni per l’altro, con una multa di 3.000 euro. In alternativa, a pena sospesa, aveva richiesto che fosse subordinata al risarcimento del danno.

Musei Vaticani: condanna nel caso Laocoonte, dovranno risarcire 28 mila euro per danneggiamento

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Imbrattamento scultura(foto da Pixabay-riscossacristiana.it)

Le difese degli imputati hanno invocato l’assoluzione, sostenendo che l’azione non costituisce un reato, ma solo un “imbrattamento”. Gli attivisti hanno affermato di non aver intenzionalmente arrecato danni a persone o oggetti. La difesa ha sottolineato che, il basamento del gruppo scultoreo, non ha lo stesso valore dell’opera principale.

Il responsabile del restauro dei Musei Vaticani, infatti, lo ha descritto: “come una semplice cornice per facilitare la movimentazione dell’opera senza danneggiarla”.

Il restauratore ha ammesso di aver effettuato un intervento estetico leggero, lavorando meno del previsto. Durante l’ultima udienza, Summaria, ha sottolineato che ci troviamo nel territorio del Vaticano e che in questo contesto sono state violate regole semplici.

Il divieto di avvicinarsi a un’opera d’arte e di fornire le proprie generalità corrette alle autorità sono gesti irresponsabili. A rappresentare la parte civile, l’avvocato Floriana Gigli ha sottolineato che Viero e Goffi non si sono mai scusati per il danno arrecato.

Chiocciola
Scale Vaticano (foto da Pixabayriscossacristiana.it)

Secondo la parte civile, il risultato dell’azione degli imputati è solo una ricerca di visibilità pubblica. Il danno causato dai “pirati attivisti” è certo e provato. Gigli ha concluso affermando che, Viero e Goffi, erano consapevoli che l’uso della colla ciano-acrilica avrebbe causato un deterioramento e che hanno accettato il rischio del danno estetico.