Sfollati e rifugiati in aumento: la crisi umanitaria non frena, l’appello dell’ONU per stabilizzare le regioni colpite. Fughe disperate, il rapido aumento dei rifugiati richiede azioni immediate.

Vige una crisi umanitaria al collasso: il rapporto, dell’UNHCR, evidenzia che la guerra in Ucraina è stata la principale causa degli sfollamenti nel 2022, con 5,7 milioni di persone che sono fuggite dal paese, rappresentando il più rapido esodo di rifugiati dal secondo dopoguerra.
La situazione degli sfollati dall’Afghanistan è anche drammatica, con un notevole aumento del loro numero a causa della revisione delle stime dei rifugiati afghani in Iran. Dei 110 milioni di persone considerate, 35,3 milioni sono rifugiati che hanno attraversato un confine internazionale.
Nel 2022, i fondi disponibili per affrontare le crisi dei rifugiati e sostenere le comunità ospitanti, sono stati molto inferiori alle necessità e si prevede che rimarranno insufficienti nel 2023, nonostante i crescenti bisogni umanitari.
Crisi umanitaria: il numero di sfollati raggiunge un nuovo record di 110 milioni di persone, urge correre ai ripari

Ci sono stati anche significativi ritorni volontari di rifugiati in diversi paesi, tra cui il Sud Sudan, la Siria, il Camerun e la Costa d’Avorio. Inoltre, l’UNHCR ha registrato il ritorno di oltre 339.000 rifugiati in 38 paesi. L’associazione si impegna per promuovere, e facilitare, l’inclusione sociale dei rifugiati attraverso progetti di integrazione lavorativa che coinvolgono le amministrazioni pubbliche, il settore privato, il terzo settore, le comunità locali e i rifugiati stessi.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, l’agenzia delle Nazioni Unite lancia la campagna globale “Hope Away From Home – Un mondo dove tutti i rifugiati siano inclusi”, per evidenziare l’importanza delle soluzioni a lungo termine per i rifugiati e il potere dell’inclusione.
Chiara Cardoletti, rappresentante dell’UNHCR per l’Italia e la Santa Sede, sottolinea l’urgenza di intervenire nei paesi di origine dei rifugiati per consentire loro di tornare a casa. Fa riferimento al deterioramento delle condizioni in Ucraina e Sudan, oltre alle crisi persistenti in Myanmar e Siria.
L’auspicio è che la comunità internazionale si impegni a trovare soluzioni diplomatiche. Cardoletti sottolinea anche l’importanza di sostenere i paesi poveri e in via di sviluppo che ospitano la maggior parte dei rifugiati, affinché non si allontanino ulteriormente.

La situazione è cagionevole in tutto il mondo e non manca di appartenere a tanti disagi anche il paese nostrano. Ognuno ha diritto alla propria identità filiale, il luogo d’origine deve divenire un centro di quotidianità sociale tra la pace e la giustizia.