Istat dati impressionanti; una persona su 4 a rischio di povertà o esclusione sociale, Situazione sociale italiana delicata nel 2022, ma segnali di miglioramento.

Sono dati impressionanti e allarmanti da parte dell’Istat. L’Italia. il paese da tutti evocato e ammirato ha un bel problema da sconfiggere: la povertà. Il malcontento della popolazione si distribuisce in tutta la penisola ma un gradino più in alto lo detiene una zona.
Il Sud rimane l’area del Paese con la percentuale più alta di individui a rischio, con il 40,6% della popolazione in questa condizione, dato simile al 2021. Nel meridione si registra un aumento della quota di individui a rischio di povertà (33,7% rispetto al 33,1% del 2021).
Al tempo stesso si evidenzia anche una riduzione della percentuale di individui che vivono in famiglie con bassa intensità di lavoro che rappresenta un segnale positivo. Il rischio di povertà o esclusione sociale aumenta in Puglia, Sardegna e Calabria.
Dati Istat: il rischio povertà sempre sulla linea di confine, si concentra soprattutto in alcune regioni

Proprio in queste località, peggiorano tutti e tre gli indicatori, in particolare la bassa intensità di lavoro e la grave deprivazione. Nel corso del 2021, il reddito di cittadinanza (RdC) si è confermato come una misura strutturale per contrastare la povertà.
Si stima che circa 1,5 milioni di famiglie in Italia, corrispondenti al 5,9% del totale, abbiano beneficiato del RdC, con un entrata annua media di 5.522 euro. Tale quota sale al 14,4% per le famiglie più povere e all’8,7% per quelle appartenenti al secondo quintile di reddito.
L’impatto del RdC sul reddito familiare complessivo è stato in media del 30%, salendo al 42,4% per le famiglie più povere. Nel Mezzogiorno, l’11,2% delle famiglie ha ricevuto almeno un pagamento del RdC, una percentuale significativamente più alta rispetto alle altre regioni italiane.
Le famiglie numerose e quelle con componenti stranieri hanno usufruito maggiormente dell’assegno mensile rispetto alle famiglie più piccole e a quelle con cittadini italiani. Tra non molto non potranno più beneficiarne, a partire da settembre 2023.
E’ stata prevista la sua abolizione per tutti i beneficiari nel 2024.Le misure emergenziali introdotte durante la pandemia per il sostegno al reddito, stanno gradualmente diminuendo, come evidenziato dai dati del 2022.

Nel 2021, il reddito totale delle famiglie più ricche è risultato essere 5,6 volte superiore a quello delle famiglie più povere, un rapporto sostanzialmente stabile rispetto al 2020. senza gli interventi di sostegno alle famiglie, tale valore sarebbe stato più alto.
La crisi emerge e i dati sono allarmanti: bisogna realizzare una soluzione in breve tempo.