La gratitudine nel Cuore di Cristo: sorgente di amore e misericordia. La compassione nella popolazione si riversa tramite l’Eucarestia.

Tutto è racchiuso nel cuore, il semplice muscolo che pulsa nel nostro petto che ha tanto da ricevere nella solennità del sacro Cuore di Gesù. E’ proprio il figlio di Dio che, per sua scelta, lo dona a tutti come espiazione dei nostri miseri e turbolenti peccati. Il Salvatore del mondo ha dato tutto se stesso senza lasciare niente per lui.
Si è immolato sulla Croce solo per amore. Il padre Santo nel cielo guarderà, tutti i suoi figli sulla terra, attraverso quelle piaghe e la sofferenza immane del figlio Uno e Trino. Quello che troviamo nel cuore del Cristo è un segno tangibile del suo folle amore per i figli.
La gratitudine, come ci svela la pagina dell’ascolto della parola di oggi, è un dono. Il Signore benedice e rende grazie al Padre immenso, anzi si offre come vittima per sollevare gli animi di tutti i coloro che vogliono dissetarsi alla sua fonte inesauribile di misericordia.
Cuore di Cristo: la prima virtù che batte è la gratitudine, fonte insondabile di pietà e compassione

Il Signore, appellativo che a quei tempi era riferito solo a chiunque avesse un peso nella società, si è fatto pane per diventare cibo per ognuno di noi. L’Eucaristia e, infatti, l’atto mediante cui il legame con Gesù diventa solido come un sigillo:
“Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te”.
Ecco che il figlio di Dio rende grazie al Padre con il suo bene-dire, la sua riconoscenza. Noi che risposta diamo?
E’ Lui, il figlio dell’Uomo, che è intriso della bontà dell’onnipotente ed è incredibile come sia diverso dal nostro cuore umano sempre così rancoroso, lagnoso. Purtroppo tendiamo a risaltare sempre il lato negativo di ogni situazione e sembra che non ci accontentiamo mai.

Il peso della sofferenza umana, sembra prevalere di più, ma è lui che ci offre la sua spalla perché noi possiamo finalmente adagiarci e fidarci dell’unica presenza quotidiana nella nostra vita. Ci viene incontro con il pane della vita perchè non rimaniamo da soli nella prova.