Italo Calvino: l’essenza morale dell’amore attraverso le sue opere, forza trasformatrice nel contesto umano e letterario.

Nel centenario dell’illustre scrittore Italo Calvino, prenderemo in esame la lezione morale sull’amore di uno sei suoi scritti più atipici. Il libro pubblicato nel 1963 “Giornata di uno scrutatore” prende in esame le varie dinamiche che appartengono al mondo corrente.
Il testo consta di soli 60 pagine eppure vi è un’essenza totale sull’argomento che più falcidia il cuore e l’anima: l’amore. E’ in questa opera che troviamo il fulcro del pensiero calviniano. Uno scritto parecchio tribolato per lunghi 10 anni prima della fine.
Il libro è il classico composto da un’introduzione, corpo e chiusura. Proprio nell’epilogo, c’è un modo di fare frettoloso, sembra quasi che lo scrittore voglia concludere le poche frasi per non rovinare la completezza delle pagine del manoscritto.
Italo Calvino: eterna lezione morale di amore e umanità dai suoi scritti

Il fatto di fare riferimento alla parola scrutatore significa che egli si ritrova a fine giornata con un pensiero diverso da quello del mattino. Metafora per dire che partendo da un presupposto, nell’intento della sua stesura, arriva alla fine che qualcosa si è smosso in maniera diversa nella sua mente.
L’opera è stata ispirata da un episodio dello stesso compositore, un tratto travagliato della sua vita che egli stesso spiega:
“La prima idea di questo racconto mi venne il 7 giugno 1953. Fui al Cottolengo durante le elezioni per una decina di minuti. No, non ero uno scrutatore, ero un candidato del Partito comunista. (…) E fu lì che mi venne l’idea del racconto, il suo disegno ideale. (…) Provai a scriverlo, ma non ci riuscivo.”
Il protagonista dell’opera letteraria è Amerigo Ormea, il suo alter ego, che si appresta a fare un’accurata revisione di quello che succede in una giornata. Per chi conosce al meglio Italo Calvino, sa benissimo che nulla viene lasciato al caso.
Infatti già il nome Amerigo suggerisce l’omonimo scopritore delle terre oltreoceano, quindi il protagonista del libro va a scandagliare il presente. Il cognome Ormea in realtà è l’anagramma della parola amore. Tutto ha un filo logico. L’autore si interroga sulla politica e sul sentimento.

Attraverso il racconto, Calvino detta la lezione sulla morale dell’amore: abbracciare l’amore come una forza capace di unire, guarire e trasformare, andando oltre le limitazioni imposte dalla società e aprendo la strada a una connessione umana più autentica. Una verità scoperta guardando e scavando nell’intimità.