Confessarsi per ottenere la grazia del perdono. Riunirsi di nuovo nella pace spirituale con il Dio Onnipotente

La domanda è pertinente: perché io dovrei andare dall’uomo consacrato a dire i fatti miei? Ma Dio non perdona comunque? Dubbi leciti per carità. Dobbiamo renderci conto che il Signore, grande della sua responsabilità di padre, ci pone davanti due strade, a noi sta la scelta.
E’ sempre pronto a venire incontro al nostro pentimento, ma lui già sa come ci comporteremo. La riconciliazione o confessione, è un atto in cui ci si reca dal vicario di Cristo per parlare dei nostri cattivi comportamenti. Il Diritto Canonico consiglia di confessarsi da un sacerdote almeno una volta l’anno.
C’è chi lo fa frequentemente ad ogni piccolo scrupolo. Chi invece soprassiede e magari in cuor suo chiede scusa al Signore per il gesto.
Confessarsi per un momento di riflessione: ottenere di nuovo lo stato di grazia con Dio

Preferibilmente, sarebbe un bene recarsi in chiesa prima della Santa Pasqua, il perché è presto detto. E ‘proprio in quel momento che sussiste l’acume della misericordia del Signore; Gesù il Salvatore del mondo sceglie il libero arbitrio di salire sulla croce come un servo e non come uno da servire.
Gesù si è fatto carne per scendere fino alla nostra bassezza e dichiararci l’amore folle del Padre. In lui vivono il Padre il Figlio e lo Spirito Santo. La confessione è veramente una grande opportunità per noi. Quando ci si inginocchia davanti al sacerdote, c’è Cristo che ascolta.
Vuole consolare e vuole donare amore e soprattutto perdono. Nessuno sta a giudicare niente, quindi la prossima volta che passate davanti ad una chiesa e vi viene il desiderio di riconciliarvi, non perdete tempo.
Ci si dovrebbe confessare immediatamente in caso di peccati gravi o mortali, cioè peccati che violano seriamente i comandamenti di Dio. Se si è consapevoli di aver commesso un peccato grave, è importante confessarsi al più presto per ricevere l’assoluzione e ristabilire la piena comunione con Dio e con la Chiesa.
E’ davvero una bellissima possibilità gratuita di prostrarsi davanti al Signore e ammettere tutto quello che non va nella propria vita.
Una volta il santo papa Woytila, fu ricoverato alla fine dei suoi giorni. Era in attesa davanti all’ascensore nella lettiga che lo portassero in sala operatoria per l’ennesimo intervento chirurgico. Un’infermiera, che aveva avuto molte prove dolorose dalla vita, si era allontanata dai sacramenti e da Gesù.

Con coraggio si avvicinò al Pontefice e lo toccò, in quel momento scoppiò in un pianto dirotto, fu come una liberazione. Non servirono parole. Il Santo Padre la guardò e disse:
“Lui ti ama…Lui ti perdona…Egli è tuo Padre”.