Papa Francesco e l’Eucarestia: la vera adorazione nell’amore verso i più poveri, condivisioni e altruismo come mezzo.

Quando si comprende il significato appieno dell’Eucarestia? Quando ci si protende verso i poveri. Questo è l’acume del messaggio di papa Francesco in occasione dell’incontro con i membri del Comitato organizzatore del Congresso eucaristico degli Stati Uniti.
L’ostia consacrata è un dono che il Cristo ci ha fatto per rimanere con noi per sempre. Nel momento del comunicarsi diveniamo l’amore celebrato nel Sacramento, non può essere custodito per noi stessi, ma deve essere condiviso con tutti.
Diventiamo testimoni dell’opera del Signore, di tutto quello che ha compiuto dall’atto del suo mistero finalmente esternato. La sua storia parla di miracoli e segni, preghiera e compassione. Ecco, noi dobbiamo trasformarci, per quanto possibile, in quello che lui ha dettato.
Papa Francesco e l’Eucarestia: invito a servire i poveri e gli umili di cuore, senso autentico

Sua santità, che ha ripreso a tutti gli effetti il suo lavoro a Casa Marta, invita a recuperare il senso dell’adorazione silenziosa, il momento di profonda connessione con il sacramento. Solo nella contemplazione e nell’ascolto, avviene una metamorfosi interiore.
Il nuovo stato, permette di aprirci all’amore di Dio e di sentirci chiamati a condividere quell’ amore con il prossimo, specialmente con i più bisognosi. Il grande entusiasmo nelle parole del pontefice, riflette l’insegnamento centrale di Papa Francesco sul servizio e sulla cura degli ultimi nella società:
“Diventiamo testimoni credibili della gioia e della bellezza trasformatrice del Vangelo solo riconoscendo che l’amore celebrato nel Sacramento non può essere tenuto per noi, ma esige di essere condiviso con tutti”.
Così esorta, con enfasi e vigore ritrovato, sebbene gli ultimi tempi siano stati particolarmente faticosi per il Santo Padre. Il ricovero improvviso e l’intervento però sono stati affrontati con coraggio e infatti è pieno di energia come proposto dal suo messaggio. Un compito non facile ma che rende fieri dell’appartenenza filiale.
La comunione, con il corpo e il sangue di Cristo, è considerata un nutrimento spirituale per i credenti cattolici, che li sostiene nella loro fede, li rafforza nella vita cristiana e li unisce alla comunità dei fedeli. È un momento di intimità e comunione con il Signore, che offre conforto, speranza e grazia divina nella vita quotidiana dei credenti.

Bergoglio sottolinea che la partecipazione all’Eucaristia non deve rimanere un atto privato e isolato, ma deve trasformarci in agenti di giustizia e misericordia. Dobbiamo ristabilire il nostro ego e diventare portatori della gioia del Vangelo a tutti coloro che incontriamo.