Mosè è esistito davvero? Cosa dicono le fonti in proposito? I dettagli e il dibattito storico circa la sua vita

Mosè è una delle figure bibliche più importanti nella storia del cristianesimo: considerato un profeta che, secondo la più antica tradizione, nacque nell’antico Egitto quando allora gli ebrei erano stati costretti alla schiavitù da parte dei faraoni. Tanto è vero che su di lui gravitano miti e leggende: si narra, infatti, che sua madre per salvarlo da morte certa lo mise all’interno di una cesta e lasciato trasportare del fiume Nilo.
Il piccolo venne poi salvato dalla figlia del sovrano che, secondo la storia, fu particolarmente colpita dal suo pianto e decise di crescerlo come se fosse suo. Educato secondo le tradizioni della corte egizia, si narra che scappo via in seguito ad un omicidio, ritirandosi nel paese di Madian. In base a ciò che è scritto all’interno del testo sacro, fu proprio in prossimità del monte Oreb che ricevette la sua chiamata.
Il contesto storico in cui è inserito: le fonti

Nonostante crebbe all’interno della corte egizia, Mosè si sentì sempre più vicino al popolo ebraico, tanto è vero che si schierò in favore degli oppressi. Cosa viene tramandato all’interno della Bibbia? Nel testo sacro si narra, infatti, che colui i quali venne estratto dall’acqua (letteralmente) fu scelto da Dio per liberare la civiltà degli ebrei dalla schiavitù dei faraoni e condurli di conseguenza verso quella che viene definita la Terra Promessa.
E ancora, fu proprio nel momento in cui ricevette la chiamata chi abbiamo la nascita dei Dieci Comandamenti e di conseguenza il compito del predestinato, del messaggero di guidare il popolo durante l’Esodo nel deserto che sarebbe durato all’incirca 40 lunghi anni. Affronto innumerevoli sfide e si ritiene abbia svolto uno dei ruoli più importanti all’interno del cristianesimo: ossia consolidare la fede e la parola di Dio per la creazione di un unico popolo.
Mosè nella storia dell’arte: come viene rappresentato

Ad oggi bisogna considerare un aspetto davvero molto importante: nonostante le tradizioni e le storie che gravitano intorno alla sua figura, non ci sono fonti certe che attestano la sua vera esistenza. Gli storici affermano di non essere in possesso di documenti che parlano del suo vissuto, della sua epoca storica ossia il 1250 a.C.. E ancora, non ci sono attestazioni riguardo l’esodo dall’Egitto, così come scritto all’interno del testo sacro.
A tal proposito sono stati presi in considerazione anche documenti che riguardano il regno di Ramses II dove, ipoteticamente, avrebbe dovuto vivere il profeta. Nemmeno in questo caso viene menzionata una figura come la sua, tantomeno l’aspetto relativo all’esodo del popolo degli ebrei. Ad oggi, però, abbiamo moltissime rappresentazioni in storia dell’arte: tanti i maestri che hanno scelto di rappresentarlo nelle loro opere, ispirandosi alle narrazioni bibliche.
In modo particolare l’iconografia lo vede in qualche modo sempre collegato all’acqua, perché come accennato in precedenza il suo nome significa colui che venne salvato dalle acque, facendo riferimento alla sua storia. E ancora, la sua persona è legata al momento in cui tiene tra le mani la tavoletta con i dieci comandamenti che gli sono stati dati da Dio.