La ricerca di Kataleya: nuovi elementi emersi dal giorno della scomparsa della piccola di origini peruviane. Indagini intensificate e ispezioni approfondite.
Il caso della piccola Kataleya tiene tutti con il fiato sospeso, purtroppo quando c’è di mezzo la sparizione di una bambina, sale il cuore in gola a tutti. La vicenda è veramente molto triste e la mamma è disperata e chiede costantemente aiuto per ritrovare la figlioletta.
Kataleya Mia Alvarez Chiclio, soprannominata Kata, è scomparsa otto giorni fa dall’ex Hotel Astor a Firenze e finora non sono state trovate tracce che possano indicare dove possa essere. Nelle ultime ore sono emersi alcuni elementi che potrebbero aiutare a comprendere cosa sia successo
La piccola è di origini peruviane e ha soli 5 anni. La madre lavora presso una famiglia e, come ogni giorno, è corsa a fare il suo dovere lasciando la piccola in mano sicure. Infatti nell’hotel Astor, dove abitano varie etnie, ci sono anche zii, cugini e amichetti.
La ricerca di di Kataleya ha nuovi elementi: reparti specializzati indagano nell’ex Hotel Astor
La bambina era sempre in compagnia ma evidentemente quel giorno qualcuno ha voluto portarla lontana dai suoi affetti. Gli inquirenti parlano di un possibile rapimento, stanno cercando di mettersi sulle tracce della bambina. Finora purtroppo l’esito è negativo.
Durante le ispezioni, sono stati individuati alcuni elementi significativi: una stretta intercapedine, che ha bisogno di essere attenzionata maggiormente, un cellulare abbandonato in un cassonetto e una nuova telecamera privata è stata notata puntata verso un’area adiacente al cortile interno dell’hotel.
La struttura è stata trovata fatiscente e immediatamente evacuata, gli abitanti sono stati dirottati verso i centri di accoglienza. I carabinieri hanno perlustrato tutto l’albergo e anche le zone adiacenti, nulla èstato lasciato al caso. Si cerca anche un minimo dettaglio che possa aprire uno spiraglio.
Testimoni hanno parlato di racket ed è stato portato in visione un video terribile in cui appare la mamma della bambina che grida e Kata che urla “basta, basta”. Tutto è al vaglio degli inquirenti:
“Spero che non la trovino qui dentro, perché sennò significherebbe che Kata non è più viva e invece io spero che lo sia“.
Così parla la signora Kathrina Alvarez, la mamma della piccola. Era convinta di lasciarla al sicuro come faceva ogni giorno prima di recarsi al lavoro e invece quel giorno ha segnato l’inizio di un incubo. La madre è sempre in compagnia del fratello per paura di ritorsioni.
Può accadere qualche aggressione improvvisa come già testimoniato dai video dei cellulari. In attesa che venga fatta luce sul terribile caso, i connazionali dei genitori di Kataleya non smettono di pregare e fare fiaccolate.