Acqua benedetta: è possibile berla o tenerla in casa? Facciamo chiarezza e rispondiamo ad uno dei quesiti più famosi

L’acqua santa è semplicemente dell’acqua che è stata benedetta da un vescovo o da un presbitero: proviamo però a rispondere ad alcune domande molto frequenti. Ci si chiede spesso, infatti, se è possibile portarla anche a casa o addirittura berla. Visto perché è particolarmente significativa per la religione cattolica.
Ricordiamo infatti che nel cristianesimo si utilizza prevalentemente durante i sacramenti come quello del battesimo e della comunione. Andando nello specifico, nel primo è considerata come una sorta di purificazione a livello spirituale e che porta anche alla rigenerazione di colui che riceve il sacramento.
Mentre per quel che riguarda la comunione, invece, l’acqua benedetta viene utilizzata dal presbitero per purificarsi le mani nel momento che precede la distribuzione dell’eucaristia ai fedeli presenti a messa. Entriamo adesso nel dettaglio e vediamo storicamente quando è comparsa per la prima volta l’acqua santa.
Origine e implicazione storica

Come abbiamo accennato in precedenza, adesso spiegheremo la sua origine e quale la sua implicazione storica. Occorre fare un passo indietro nel tempo e arrivare sino alla Roma precristiana. Nel momento in cui i fedeli dovevano entrare in chiesa per assistere alla messa, erano tenuti a purificarsi con l’acqua santa.
Fu solo successivamente che il cristianesimo ha reso questa procedura molto più semplice del previsto, tanto è vero che non è necessario più immergere completamente il corpo ma semplicemente la punta delle dita che verrà poi utilizzata per il segno della croce. Così come nel passato, la sua funzione è quella di purificazione dei peccati.
Si può portare in casa? Quali gli usi del fedele

Si menzionava in precedenza alla necessità di rispondere ad alcuni quesiti, come ad esempio la possibilità di poter portare in casa l’acqua santa o addirittura berla. Stiamo parlando di uno dei sacramentali più importanti della chiesa che viene benedetto dal vescovo o dal presbitero con lo scopo di essere utilizzato durante i sacramenti.
Analizziamo, dunque, il suo utilizzo: consacrare gli oggetti liturgici della chiesa, così come dei luoghi. Benedire i fedeli durante la messa o in casi più estremi, le forme di esorcismo. Inoltre ci si domanda sì tutti coloro i quali che sono eventualmente in possesso di acqua santa possono assolvere a queste funzioni. La risposta è assolutamente no: queste sono una prerogativa esclusiva del presbitero.
Di conseguenza cosa può fare il fedele? Nel momento in cui decide di entrare in chiesa può bagnare la punta delle dita per il consueto segno della croce. Questo semplice gesto di purificazione consente anche di entrare in una profonda dimensione spirituale. Un chiarimento molto importante che bisogna fornire e quello di non accostare l’acqua benedetta ad eventuali usi legati alla superstizione.
Rimanendo su questo filone, l’acqua santa non andrà bevuta tantomeno utilizzata in casa dei fedeli per eventualmente pulire oggetti o portata al collo in modo tale da evitare un eventuale malocchio