“Cara scuola…”: lettera di un alunno e di un’esperienza negativa. La delusione di un ragazzo nel sistema scolastico e il suo impatto con la dura realtà di una scoperta.

Giugno è, tradizionalmente, un mese dedicato agli scrutini e agli esami per gli studenti. In molti paesi, segna la fine dell’anno scolastico e i professori valutano le prestazioni degli alunni attraverso gli scrutini finali. E qui sorgono tanti problemi nell’epilogo. I disagi non mancano.
Uno studente ha voluto riversare tutta la sua frustrazione in una lunga lettera che ha dedicato alla scuola, al luogo cui ognuno di noi ha passato tanto tempo della propria vita. Emergono stati deludenti, privi di una radice: solo numeri e niente presa di coscienza.
Talvolta possono verificarsi situazioni in cui alcuni di loro si sentono ignorati o sottovalutati. E’ il caso del ragazzo che comincia così, il suo lungo sfogo:
“Cara scuola, oggi scrivo a te, che mi hai rifiutato… per dirti tutto quello che penso… per liberarmene, perché mi mangia dall’interno, e per quanto sia sconvolto, triste ed arrabbiato, so che questo è un male.
Sogni infranti e responsabilità condivise: la scuola chiamata al cambiamento

La scuola dovrebbe essere un ambiente in cui gli alunni si sentono incoraggiati, supportati e stimolati a imparare. È fondamentale che gli insegnanti e il personale scolastico siano consapevoli delle sfide che gli studenti possono affrontare e siano in grado di offrire il sostegno adeguato, quando è necessario.
Chi prende la parola, per esternare tutto il risentimento, a torto o ragione, su un sistema che ha bisogno di essere incentivato, è uno studente bocciato. Ce l’ha messa tutta, a suo dire, e infatti prosegue:
Io ci ho provato, sai? Tu forse non te ne sei accorta, così presa com’eri a giudicarmi, misurarmi, valutarmi, numerarmi, da dimenticarti totalmente di conoscermi, ascoltarmi, comprendermi!
Quanto male ha dovuto sopportare l’adolescente nello scoprirsi respinto?:
Sono entrato qua dentro pieno di curiosità ed entusiasmo, avevo voglia di imparare cose nuove, conoscere e comprendere, lo giuro! Mai nemmeno nei miei peggiori incubi avrei potuto immaginare quello che poi è capitato.
E’ importante ricordare che non tutte le scuole e gli insegnanti si comportano in questo modo e si dedicano appassionatamente all’istruzione degli studenti, cercando di creare un ambiente inclusivo e di supporto. La scuola è un’istituzione complessa e ci possono essere vari fattori che influenzano le dinamiche all’interno di essa.
Lo studente ha avuto un’esperienza negativa e frustrante con la scuola. È comprensibile che si senta deluso e arrabbiato per come si è sentito trattato e per la mancanza di sostegno che ha ricevuto. Ancora aggiunge, per quanto concerne le valutazioni:
Numeri? Noi non siamo numeri!!! Io non sono un numero! Perché alla fine secondo me il problema si riduce semplicemente a questo, tu hai dimenticato il tuo ruolo, che non è quello di selezionare esseri umani, ma quello di formarli.
Parole forti, che aprono una voragine: il vuoto in cui si è sentito sprofondare lo studente. La voce degli alunni è essenziale per identificare eventuali problemi e promuovere un cambiamento positivo nel sistema scolastico. E’ vitale trovare sostegno e affrontare le difficoltà in modo costruttivo.

Il ministero della scuola ha tanto ancora da mettere in pratica, di certo farà collimare il suo pensiero con le aspettative del futuro dei frequentanti scolastici.