La Mostra Contemporanea 50 ai Musei Vaticani: dialogo tra passato e presente. Da Paolo VI il fautore fino ai giorni nostri. Incontro tra epoche e futuro.

E’ un esempio di dialogo; la mostra “Contemporanea 50” rappresenta un’occasione per comprendere meglio il trascorso attraverso una prospettiva contemporanea e per apprezzare il dialogo e la connessione tra l’arte del passato e quella del presente.
L’apertura, dei Musei Vaticani, verso nuove forme di espressione artistica, sigla il loro impegno nel promuovere un messaggio intergenerazionale e interdisciplinare tra gli artisti. L’obiettivo dell’ evento è quello di promuovere un confronto tra le opere delle collezioni storiche dei Musei Vaticani e le opere di dieci artisti contemporanei selezionati.
L’onore dell’Italia è rappresentato da L’Angelo, in travertino, scolpito dal maestro Giuliano Giuliani, artista marchigiano di fama internazionale e dedito fin da piccolo allo scalpello.
Mostra Contemporanea 50 ai Musei Vaticani: la Santa Sede “contaminata” dagli artisti come profeti e poeti

Barbara Jatta, storica e museologa, è la prima donna a ricoprire la carica di direttore dei Musei Vaticani, ed entusiasta alla prima dell’apertura. E’ positiva e afferma che sarà un momento di riflessione e ispirazione per tutti coloro che parteciperanno all’evento e per coloro che si dedicano alla promozione e alla valorizzazione dell’arte e della fede.
Asserisce che la, Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, fondata da San Paolo VI, rappresenta un traguardo importante nel panorama artistico e culturale. È incredibile pensare che siano già trascorsi cinquant’anni da quando fu inaugurata.
La scelta di aprire la mostra “Contemporanea 50” il 23 giugno, la stessa data dell’inaugurazione della collezione nel 1973, è significativa. In quella occasione, Papa Montini decise di adattare gli ambienti dell’appartamento Borgia, decorato da Pinturicchio, per ospitare la collezione.
Questa scelta simbolica permette al nuovo allestimento di intrecciarsi con la storia e la spiritualità dei Musei Vaticani, creando un dialogo aperto tra passato e presente. Una sorta di contaminazione che va a vantaggio degli artisti visti come profeti e poeti.
La cerimonia di apertura della collezione nel 1973 vide la presenza di numerosi artisti, eredi e donatori che avevano contribuito alla nascita della collezione stessa. Questa raccolta rappresentava la visione dell’artista sull’era contemporanea che è anche alla base del tempo corrente.

I pontefici vedono di buon occhio i vari congressi e mostre, riconoscendo il loro ruolo nella società. La figura degli artisti rappresenta l’invisibile e i valori spirituali della fede. Una testimonianza del dialogo costante tra l’arte e la Chiesa nell’età contemporanea.