Tondo Doni, la Sacra Famiglia secondo il grande maestro Michelangelo. L’iconografia dell’opera e la sua analisi

Il Tondo Doni è una delle opere più importanti di Michelangelo, conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze attira l’attenzione di miglia e miglia di turisti che restano incantanti dalla magnificenza dell’iconografia. Tra le altre cose, occorre notare la perfetta cornice del quadro che fu progettata dall’artista stesso.
Concentriamoci per qualche istante proprio sulla cornice, dove possiamo scorgere alcune particolarità: noteremo, infatti, delle teste (nello specifico sono cinque) che emergono rispetto al resto. Cosa rappresentano?
Sono rispettivamente la testa di Cristo, insieme ai profeti e alle sibille. Mentre lungo tutto il corpo della stessa troviamo non solo lo stemma della famiglia Strozzi, ma anche un suggestivo intreccio fatto di piante, foglie, animali e maschere.
Descrizione dei personaggi

È stato realizzato tra il 1506 e il 1508 e rappresenta la Sacra Famiglia composta da Gesù, Maria e Giuseppe. All’interno del dipinto, un olio su tavola, è possibile scorgere oltre ai personaggi principali anche la figura di Sant’Anna ossia la madre di Maria e di conseguenza la nonna di Gesù.
Iniziamo con l’inquadrare la scena dalla punto di vista della paesaggio: Michelangelo sceglie di rappresentare il tutto in un’ambientazione rocciosa, dove sono evidenti allo spettatore forti contrasti non solo tra luce e ombra, ma anche nella resa eccellente del colore. Da notare, inoltre, il modo in cui sono stati rappresentati i corpi.
E abbiamo accennato in precedenza, il centro della scena è composto dalla Sacra Famiglia che vide uno stravolgimento iconografico perché il bambino non è tra le sue braccia ma lo si trova all’indietro verso Giuseppe che lo sta prendendo tra le mani. Affettuosamente si vede ci sono giocare con i capelli e sua madre.
Interpretazione del Tondo Doni di Michelangelo

Altri personaggi sulla scena, considerati secondari rispetto alla focus dell’opera sono San Giovanni Battista – situato nel gruppo alle spalle; e ancora sullo sfondo possiamo trovare Sant’Anna. Inoltre rispetto ai protagonisti è possibile notare una certa differenza per quello che riguarda la scelta dei colori.
Per quel che riguarda l’aspetto legato alla committenza, l’opera è stata voluta dal mercante fiorentino Agnolo Doni: il quadro sarebbe dovuto essere un regalo per sua moglie, ma non venne mai consegnato la famiglia e solo in un secondo momento passò nelle mani di Cosimo I de’ Medici.