Le parole di Paolo Crepet: il disagio giovanile nell’era digitale

Le parole di Paolo Crepet: il disagio giovanile nell’era digitale. Il futuro dei giovani a rischio in una generazione senza speranza. Genitori e i social media responsabili.

disagio giovanile
Parole di Paolo Crepet (foto da Instagram-riscossacristiana.it)

Le parole di Paolo Crepet sul disagio giovanile, mettono in evidenza due aspetti predominanti: l’autoisolamento e la perdita di speranza. L’avvento dei social media e delle nuove tecnologie ha portato a una diminuzione dei rapporti interpersonali reali, favorendo un isolamento virtuale.

Il noto psichiatra e analista della condizione adolescenziale, solleva, nell’ambito del suo nuovo libro intitolato “Prendetevi la luna” un’allarmante questione riguardante il disagio giovanile attuale. Secondo Crepet, i giovani di oggi sembrano aver perso la voglia di credere in qualcosa se non in tutto.

Non interagiscono con il mondo che li circonda e non si aprono a nuove esperienze. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, tra cui l’ampia diffusione delle nuove tecnologie e dei social media, che tendono ad isolare gli individui e a distaccarli dalla realtà e dalle relazioni umane.

Disagio e alienazione: Crepet analizza l’impatto delle nuove tecnologie sui giovani

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Disagio giovanile(Canva-riscossacristaiana.it)

Secondo Crepet, è importante trovare un equilibrio tra l’amore e l’attenzione per i figli e la necessità di permettere loro di sviluppare la propria identità e indipendenza. I genitori dovrebbero fornire un sostegno adeguato, ma anche dare ai giovani spazio per crescere e affrontare le sfide in modo autonomo.

L’analisi di Crepet invita i genitori a riflettere sui propri atteggiamenti e a cercare un approccio più equilibrato nella relazione con i propri figli, promuovendo una crescita sana e favorire il loro sviluppo di una sicurezza in se stessi.

L’analista evidenzia come i giovani siano sempre più attratti dai dispositivi digitali e trascorrano gran parte del loro tempo connessi ai social media, dimenticando l’importanza delle interazioni faccia a faccia. Questo autoisolamento virtuale, è stato accentuato anche dalla pandemia e dalla didattica a distanza.

Ha portato a una perdita di interesse nel prossimo e nei propri obiettivi, generando un senso di alienazione e distacco dalla realtà. Inoltre, il professore, sottolinea come l’accesso facilitato alla pornografia, tramite i mezzi digitali, abbia reso l’aspetto sessuale così banale e diffuso.

Questo accesso precoce e indiscriminato alla pornografia, specialmente tra i giovani, ha conseguenze negative sulla formazione di una sana sessualità e sulla percezione del corpo e delle relazioni intime. L’analista mette in luce il quadro in continuo cambiamento che sta emergendo.

Lo stare connessi al virtuale, minaccia la libertà e la voglia di scoperta dei giovani. Pur riconoscendo i vantaggi delle nuove tecnologie, Crepet invita a una riflessione sul loro impatto negativo sulla formazione delle relazioni umane autentiche e sulla capacità dei giovani di esplorare il mondo e scoprire se stessi.

Lo psichiatra solleva l’allarme sul disagio giovanile attuale, caratterizzato da alienazione, autoisolamento e perdita di speranza. Invita a un uso consapevole delle tecnologie, cercando un equilibrio tra la vita digitale e quella reale, al fine di preservare la libertà, la curiosità e l’autenticità dei giovani nella loro crescita e sviluppo personale.

insieme con semplicità
Liberi dal virtuale(Canva-riscossacristiana.it)

E’ vero, il dramma esiste ma a tutto può arrivare il momento della svolta decisiva, bisogna avere buona volontà da ogni angolo remoto della propria coscienza.