La vita di San Guglielmo: taumaturgo dalla Spagna a Montevergine

La vita di San Guglielmo: taumaturgo dalla Spagna a Montevergine, vocazione eremitica e la fondazione del monastero venerato sulle colline irpine.

la vita di San Guglielmo
La croce cristiana(Foto da Instagram-riscossacristiana.it)

Nel secolo XI, a Vercelli, nasce un bambino di nome Guglielmo da genitori nobili. Fin da giovane, dimostra una predilizione per la solitudine e si dedica alla pratica della pietà. All’età di 14 anni, intraprende un pellegrinaggio a piedi fino al celebre santuario di Santiago di Compostela, in Spagna.

Nonostante le avversità come il freddo, la fame, la pioggia e le privazioni, Guglielmo non si lascia scoraggiare. Aveva anche l’intenzione di recarsi in Terra Santa per visitare il Santo Sepolcro, ma ostacoli seri glielo impediscono. Decide quindi di seguire la sua inclinazione verso la vita religiosa ed eremitica e si ritira sul Monte Solicchio.

Qui trascorre due anni in preghiera continua, digiunando e dormendo sulla terra nuda. La fama della sua santità si diffonde quando restituisce la vista a un cieco, e molte persone iniziano a cercarlo. Disturbato dalla perdita della sua solitudine, decide di intraprendere un pellegrinaggio a Gerusalemme, ma durante il viaggio riceve una visione divina che gli rivela un diverso piano per la sua vita.

La vita di San Guglielmo: miracoli, segni e l’intercessione divina

dipinto della madonna
Il dipinto di Montevergine(Foto da Istagram-riscossacristiana.it)

Si ferma nel regno di Napoli, si nasconde in una foresta e riprende la sua vita eremitica. Un giorno, dei boscaioli che si trovano nelle vicinanze della sua grotta lo scoprono, e al ritorno a casa raccontano meraviglie su di lui. Molte persone accorrono per vederlo e ascoltarlo.

Guglielmo, sentendosi importunato dalle continue visite, decide di recarsi in un luogo aspro e difficilmente accessibile chiamato Monte Vergine.  Anche qui viene scoperto e molte persone, compresi numerosi giovani, desiderosi di condurre una vita santa con lui, lo raggiungono.

Spinto dalla necessità di offrire ricovero a tanti aspiranti, Guglielmo si impegna nella costruzione di un monastero, tracciando linee, scavando fondamenta e trasportando materiali. Con l’aiuto di coloro che desiderano seguirlo, dà vita al monastero ancora oggi presente.

I postulanti, imitatori del Cristo, vivono secondo i consigli evangelici e le regole, principalmente derivate da quelle di San Benedetto. Attraverso la sua parola e l’esempio di una vita santissima, Guglielmo attira altri giovani e fonda nuovi monasteri.

Il Santo compie numerosi miracoli: per intercessione sua, i muti parlano, i ciechi vedono, i sordi sentono e gli ammalati, che si rivolgono a lui, sono liberati da ogni sorta di malattie. Si narra anche che abbia trasformato l’acqua in vino e che, un giorno, per vincere una tentazione sulla castità, si sia rotolato nudo sui carboni ardenti.

Ruggero, re di Napoli, viene a conoscenza delle meraviglie compiute attraverso Guglielmo e lo venera profondamente, affidando a lui se stesso, la sua famiglia e il suo regno nelle preghiere del Santo.

luogo spirituale
Il santuario di Montevergine (foto da Instagram-riscossacristiana,it)

Dopo aver predetto il giorno della morte al re e ad altre persone e aver impartito la sua benedizione ai suoi monaci, si addormenta nel Signore il 25 giugno dell’anno 1142. La vita di San Guglielmo è stata illuminata da virtù straordinarie e numerosi miracoli, che lo rendono un Santo venerato e ammirato.