La vita e il martirio di San Vigilio di Trento, patrono dell’Alto Adige

La vita e il martirio di San Vigilio di Trento, patrono dell’Alto Adige. Il vescovo martire che convertì le popolazioni pagane. Difese i valori cristiane nel nome dell’unico Dio.

Il santo dell'alto adige
San Vigilio di Trento(foto da Instagram-riscossacristiana.it)

L’Alto Adige ha un protettore eccellente, una vita dedita all’evangelizzazione dei popoli pagani: San Vigilio di Trento. E’ considerato il santo patrono  della regione situata nella parte nord dell’Italia, nel Trentino. La sua figura è strettamente legata alla città di Trento, ma è anche considerato un patrono dell’intera regione dell’Alto Adige.

San Vigilio di Trento nacque intorno al 353 d.C. ed era un vescovo. È venerato come un santo dalla Chiesa cattolica. La leggenda narra che sia stato martirizzato nel 405 d.C. durante una missione nel Tirolo, a causa delle sue convinzioni religiose.

Secondo la tradizione, fu ucciso da pagani locali che non accettavano la sua predicazione cristiana. Il religioso si muoveva con sicurezza nella sua fede incrollabile a portare l’annuncio del Signore. Purtroppo la lieta novella non era benvoluta da tutti.

Alla scoperta di San Vigilio di Trento: icona e protettore dell’Alto Adige

predicatore e conversione
Cattedrale in suo onore(foto sa Instagram-riscossacristiana.it)

 San Vigilio è festeggiato il 26 giugno, giorno in cui viene commemorato il suo martirio. In questa data, molte comunità dell’Alto Adige organizzano processioni, messe e altre manifestazioni per onorare il loro patrono. Si porta avanti ancora la memoria del suo onore apostolico.

Il santo è anche raffigurato in diverse chiese e cappelle della regione, e il suo culto è ancora molto vivo: rappresenta una parte importante della storia e della tradizione religiosa dell’Alto Adige. Nacque a Trento da una famiglia romana e fu inviato ad Atene per studiare.

Si applicò moltissimo sui libri per la sua voglia incessante del sapere. La sua nomea di benefattore in opere e parole iniziava a spandersi. Dopo il suo ritorno a Trento, fu consacrato vescovo in giovane età. Costruì una chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio e ricevette le reliquie da San Ambrogio, arcivescovo di Milano.

San Vigilio si impegnò attivamente nella conversione al cristianesimo delle popolazioni pagane delle valli trentine e dell’Alto Adige. San Ambrogio gli inviò tre missionari, Sisinnio, Martirio e Alessandro, per aiutarlo in questa opera. I missionari subirono il martirio nel 395.

Dopo la morte dei missionari, scrisse delle lettere a San Simpliciano, vescovo di Milano, e a San Giovanni Crisostomo, descrivendo l’accaduto e mostrando ammirazione per i martiri. Poi, dieci anni dopo, nel 405, mentre predicava nella Val Rendena, San Vigilio abbatté una statua di Saturno, provocando l’ira dei contadini locali che lo lapidarono.

predicatore e martire
La croce cristiana(foto da instagram-riscossacristiana.it)

Le reliquie di San Vigilio, insieme a quelle di sua madre e dei suoi fratelli, sono rivendicate da Trento, ma è probabile che siano state trasferite a Milano nel XV secolo. Uomo docile ai piedi del Crocifisso, subì il supplizio in silenzio.