La vita e il martirio di San Vigilio di Trento, patrono dell’Alto Adige. Il vescovo martire che convertì le popolazioni pagane. Difese i valori cristiane nel nome dell’unico Dio.

L’Alto Adige ha un protettore eccellente, una vita dedita all’evangelizzazione dei popoli pagani: San Vigilio di Trento. E’ considerato il santo patrono della regione situata nella parte nord dell’Italia, nel Trentino. La sua figura è strettamente legata alla città di Trento, ma è anche considerato un patrono dell’intera regione dell’Alto Adige.
San Vigilio di Trento nacque intorno al 353 d.C. ed era un vescovo. È venerato come un santo dalla Chiesa cattolica. La leggenda narra che sia stato martirizzato nel 405 d.C. durante una missione nel Tirolo, a causa delle sue convinzioni religiose.
Secondo la tradizione, fu ucciso da pagani locali che non accettavano la sua predicazione cristiana. Il religioso si muoveva con sicurezza nella sua fede incrollabile a portare l’annuncio del Signore. Purtroppo la lieta novella non era benvoluta da tutti.
Alla scoperta di San Vigilio di Trento: icona e protettore dell’Alto Adige

San Vigilio è festeggiato il 26 giugno, giorno in cui viene commemorato il suo martirio. In questa data, molte comunità dell’Alto Adige organizzano processioni, messe e altre manifestazioni per onorare il loro patrono. Si porta avanti ancora la memoria del suo onore apostolico.
Il santo è anche raffigurato in diverse chiese e cappelle della regione, e il suo culto è ancora molto vivo: rappresenta una parte importante della storia e della tradizione religiosa dell’Alto Adige. Nacque a Trento da una famiglia romana e fu inviato ad Atene per studiare.
Si applicò moltissimo sui libri per la sua voglia incessante del sapere. La sua nomea di benefattore in opere e parole iniziava a spandersi. Dopo il suo ritorno a Trento, fu consacrato vescovo in giovane età. Costruì una chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio e ricevette le reliquie da San Ambrogio, arcivescovo di Milano.
San Vigilio si impegnò attivamente nella conversione al cristianesimo delle popolazioni pagane delle valli trentine e dell’Alto Adige. San Ambrogio gli inviò tre missionari, Sisinnio, Martirio e Alessandro, per aiutarlo in questa opera. I missionari subirono il martirio nel 395.
Dopo la morte dei missionari, scrisse delle lettere a San Simpliciano, vescovo di Milano, e a San Giovanni Crisostomo, descrivendo l’accaduto e mostrando ammirazione per i martiri. Poi, dieci anni dopo, nel 405, mentre predicava nella Val Rendena, San Vigilio abbatté una statua di Saturno, provocando l’ira dei contadini locali che lo lapidarono.

Le reliquie di San Vigilio, insieme a quelle di sua madre e dei suoi fratelli, sono rivendicate da Trento, ma è probabile che siano state trasferite a Milano nel XV secolo. Uomo docile ai piedi del Crocifisso, subì il supplizio in silenzio.