Croci di vetta, scoppia la polemica: la posizione del governo

Divampa la polemica politica che vede coinvolte le dichiarazioni del CAI sulle croci in montagna e il governo che difende la loro presenza.

A placare la polemica scoppiata dopo alcune affermazioni sul portale del Club Alpino Italiano e durante un convegno da parte del direttore editoriale Marco Albino Ferrari.

croci vette polemica
Croce in cima alla montagna – Canva – riscossacristiana.it

Le croci che si trovano molto spesso sulle cime dei monti o a segnare i passi che uniscono le vallate, sono presenti da secoli o tempo immemore.

Sullo storico portale dell’associazione CAI a chiare lettere è stata lanciata una presa di posizione contraria alla presenza di tali simboli essendo religiosi.

La società attuale si può ancora rispecchiare nel simbolo della croce? Ha senso innalzarne di nuove? Probabilmente la risposta è no” viene affermato nel portale.

Le croci appaiono divisive e anacronistiche e come precisano nella dichiarazione non rappresenterebbero “un presente caratterizzato da un dialogo interculturale, che va ampliandosi, e da nuove esigenze paesaggistico-ambientali”.

Ma non è stata la sola presa di posizione ad aver acceso la polemica. Nel corso di un convegno all’Università Cattolica di Milano in occasione della presentazione di un libro riguardo il legame tra montagna e religione.

Trattando della figura di San Giovani Paolo II e il suo amore per la montagna alla relazione tra spiritualità e natura, il direttore editoriale del CAI Marco Albino Ferrari ha espresso “una larga concordanza sulla necessità di lasciare integre le croci esistenti, perché testimonianze significative di uno spaccato culturale, e allo stesso tempo di evitare l’installazione di nuovi simboli sulle cime”.

La risposta del governo e la nota ufficiale del CAI

Non si è lasciata attendere la reazione di esponenti governativi che è arrivata immediata e puntuale. A intervenire sulla faccenda è stato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha commentato negativamente affermando che “la proposta di ‘vietare’ il Crocifisso in montagna perché ‘divisivo e anacronistico’ sia una sciocchezza, senza cuore e senza senso”.

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Club alpino italiano – Instagram – riscossacristiana.it

Si è detta basita dalle affermazioni del CAI e contraria al no alle croci sulle vette anche la ministra del Turismo Daniela Santanché sottolineando l’importanza di tutelare l’identità delle comunità fatte anche di simboli che esprimono dei valori.

A cercare di placare gli animi è arrivata una nota ufficiale del presidente generale del Club Alpino Italiano che afferma che l’argomento non è stato mai trattato nelle sedi ufficiali e non vi è una posizione al riguardo.

Quanto emerso, si evince dalla nota, è frutto di convinzioni personali espresse dal direttore editoriali. Inoltre il presidente del CAI ha voluto porgere le sue scuse al ministro per l’equivoco generato dalla divulgazione di quelle dichiarazioni dagli articoli di stampa.

H arassicurato che per tali argomenti l’associazione intende sempre interpellare il Ministero competente.

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scalatore e croce in cima alla montagna – Canva – riscossacristiana.it

Simbolo religioso esposto da sempre sulle montagne, la croce di Cristo può essere analizzata anche attraverso un’indagine storica, per comprenderne il significato.