Proseguono le indagini sulal scomparsa della piccola Kata: è stato prelevato il dna degli occupanti dell’ex hotel Astor.
Si cerca di battere tutte le piste possibili per arrivare a far luce sul caso della piccola Kataleya Mia Alvarez Chiclio ormai scomparsa dal 10 giugno scorso dal luogo in cui abitava, l’ex hotel Astor a Firenza, occupato abusivamente.

La scomparsa della piccola bambina peruviana, di soli 5 anni, è completamente avvolta nel mistero. Bisogna scoprire da chi è stata portata via , il movente, e la dinamica, quale è stato il percorso e quali sono le possibili vie di fuga presenti nell’abitato.
Gli investigatori puntano adesso a rilevare il dna di tutti gli occupanti abusivi dell’ex hotel. Sono tutti potenziali testimoni dell’accaduto e il dna servirà ad essere confrontato con quello della bambina ricavato dal suo spazzolino da denti.
Il tentativo è di individuare chi possa aver rapito la bambina e portare a scoprire dove si trova.
Sono stati isolati anche i dna dei genitori della piccola, la mamma Kathrina Alvarez e il padre Miguel Angel Ramon Chiclio Romero.
I tecnici dei labotatori scientifici faranno il confronto anche sui diversi profili genetici rilevati su vari oggetti , reperti sequestrati dell’ex hotel.
Le indagini vanno avanti senza sosta
Non si fermano le indagini, che continuano in modo apporofnidito. Dopo aver censito tutti gli occupanti di quell’albergo trasformato in abitazione, sono 132 persone tra cui 42 minori, nei giorni scorsi sono state posta al vaglio le telecamere di videosorveglainza del Comune di Firenze.

Ad essere visionate non sono soltanto quelle che si trovano nelle più strette vicinanze al luogo della scomparsa, ma tutte quelle presenti in città con riferimento ai giorni 10 e 11 giugno scorsi.
Dopo i primi accertamenti disposti subito dopo che la mamma della bambina ha allertato le forze dell’ordine perché tornata a casa dal lavoro non trovava più la figlia, sono scattate indagini a tutto tondo che finora però non hanno portato a risultati soddisfacenti.
C’è stata poi la testimonianza di una donna, vicina di casa, abitante anche lei nel comprensorio, che alla trasmissione di Canale 5, “Mattino Cinque” ha affermato di aver sentito una bambina piangere e urlare per tre volte “mamma” proprio nel pomeriggio in cui è avvenuta la scomparsa.

Anche una telecamera ha registrato un urlo riconducibile ad una bambina e si sta cercando di capire se con fondamento sia da attribuire alla piccola Kata.