La Chiesa ambrosiana, ma anche quella novarese celebrano Sant’Arialdo, il martire dei primi secoli che si dedicò alla formazione dei giovani.
Nel martirologio romano Sant’Arialdo è ricordato per aver combattuto tenacemente le depravazioni del clero simoniaco, e per la premura verso la casa di Dio che lo portò al martirio.

Molto problabilmente nacque a Cucciago poco dopo l’anno 1000. Proveniva da una famiglia di valvassori della Brianza e studiò a Milano e in Francia.
Fu ordinato diacono in età matura, intorno all’anno 1050 e svolse l’attività di insegnante in scuole diocesane di Milano.
Era il periodo in cui la corruzione del clero era un problema molto forte, e Arialdo iniziò la predicazione insieme a due compagni di studi, Landolfo ed Erlembaldo.
Si scagliò contro la simonia e avversò la pratica dell’epoca di ammettere agli ordini sacri persone già sposate, quello che era definito l’abuso della clerogamia.
Si trattava di un fenomeno molto diffuso nell’Italia settentrionale sotto l’influenza di abitudini orientali.
Sant’Arialdo è molto venerato nella Chiesa ambrosiana e il culto ha attraversato i secoli arrivando ad una canonizzazione ufficiale soltanto nel 1904 approvato dalla Congregazione romana dei riti.
Il suo corpo, prima deposto nella chiesa del monastero di San Celso a Milano è stato poi traslato nella chiesa di San Dionigi per esser trasferito poi e restare nel Duomo di Milano dal 1528.
La Pataria e le persecuzioni
Aderì al movimento dei patari, un’associazione popolana che in modo dispregiativo era stata chiamata Pataria che significava straccioni o venditori di cianfrusaglie usate.

I patari si opponevano alla depravazione del clero, ma perseguivano anche altri scopi. Volevano l’indipendeza dalla tutela degli imperatori germanici e lottavano contro il feudalesimo.
Fecero approvare un proclama “de castitate servarlda” da far sottoscrivere ai componenti del clero. Per ben due volte Arialdo e i suoi compagni furono scomunicati dai vescovi lombardi, ma vennero assolti dalla Chiesa di Roma.
Fondò una comunità di chierici retti seguendo la fora giuridica dei canonici regolari e costruì per loro un’abitazione comunche che prese il nome di “la Canonica”.
Si trovava accanto ad una chiesa dedicata alla Vergine Maria in quella che è l’attuale piazza Cavour. La lotta contro il clero corrotto si acuì quando fu eletto Papa Anselmo da Baggio con il nome di Alessandro II, il quale era uno dei fondatori della Pataria.
Quindi appoggiò Arialdo e i suoi compagni ma si scatenò l’ira del vescovo di Milano, il quale era stato scomunicato. Questo si ribellò alla scomunica papale e riuscì a far cacciare i patari dalla città.
Arialdo segretamente si stava recando a Roma quando fu catturato, imprigionato e successivamente ucciso da due chierici.

Fu fatto scempio anche del suo cadavere, era il 27 giugno del 1066 e i suoi resti furono poi presi dai suoi compagni che gli diedero sepoltura. Le sue spoglie sono state solennemente ricomposte nel 1940 dal cardinale Ildefonso Schuster.