Villa romana di Orfeo, dopo oltre 20 anni di attesa riapre finalmente al suo pubblico. I particolari della vicenda

Dopo 20 lunghissimi anni riapre finalmente al suo pubblico la villa di Orfeo situata all’interno della città di Trento (nel passato Tridentum), nello specifico nella parte esteriore della cinta muraria. Siamo al cospetto di una meravigliosa abitazione che venne costruita durante il I secolo d.C. ed abitata fino al III secolo. All’interno si snoda lungo due aree separate da uno spazio interno.
Uno degli aspetti più belli dell’intera villa è proprio il suo mosaico che può essere ammirato in tutto il suo splendore non appena si varca la soglia. Si estende per bene 56 m quadri e può essere considerato come un vero e proprio tappeto che dona pregio e lustro all’intera sala. Ed è proprio al centro di esso che troviamo la figura di Orfeo intento a suonare la lira.
Trento, riapre la villa di Orfeo

Orfeo è una delle figure più importanti della mitologia greca: fu un eccelso suonatore di lira ed era il figlio di Apollo. Diventato famoso proprio per la sua abilità musicale e per la sua voce melodiosa che, secondo le leggende, era in grado anche di ammansire gli animali feroci. Inoltre su nell’Olimpo incantava gli dei con il suono del suo strumento musicale.
Una delle storie più importanti legati al nome di Orfeo e quella con Euridice, sua moglie. Dopo la morte della donna, il dio si addentrò nell’Ade, commuovendo persino il dio degli inferi. Gli venne consentito di raggiungere sua moglie e che avrebbe potuto riportarla indietro qualora non ci fosse mai girato a guardarla. Purtroppo la paura e la tentazione fu più grande di lui perché si girò dalla sua amata perdendola per sempre.
Gli incredibili lavori di restauro

Ritornando, però, alla villa e dobbiamo spendere qualche altra parola sul meraviglioso mosaico formato da sei esagoni raffiguranti sei animali differenti: abbiamo rispettivamente una pantera, un cervo, un cane, un cavallo, un gatto e in ultimo un orso. Secondo quanto analizzato dagli studiosi è possibile datare l’opera tra il 90 e il 180 d.C..
Come si accennava in precedenza, la villa è nuovamente aperta al pubblico dal martedì alla domenica: all’interno del percorso sarà possibile non solo osservare il mosaico, ma anche alcuni frammenti di anfore che contenevano al loro interno generi alimentari come olio e vino. Inoltre, è stato pensato di completare l’allestimento con un video in cui viene contestualizzata e riprodotta ristrutturazione.