Zanzara africana, da sempre portatrice di malaria. Svelato il profumo che le attira maggiormente: la parola agli esperti

Le zanzare africane sono anche conosciuta con il nome di zanzara tigre e sono considerate tra le più pericolose proprio perché portatrici di diverse malattie tra cui la febbre gialla e la malaria. Si diffondono in prevalenza in Africa e nelle aree tropicali, ma negli ultimi anni hanno raggiunto anche l’Europa e di conseguenza l’Italia. Si adattano con estrema facilità all’ambiente urbano e in modo particolare agli acquitrini e alle raccolte di acqua.
Nonostante siano insetti così piccoli, ogni anno si registrano molti casi di malattie che abbiamo citato precedentemente. Le zanzare specialmente nel periodo estivo tendono a proliferare con facilità e a tal proposito proprio di recente intervenuto Bassetti il quale ha sottolineato l’esigenza e la necessità di provvedere alle disinfestazioni già dal mese di marzo, onde evitare il peggio.
Zanzara africana, portatrici di malaria

Si menzionava al fatto che tendono a diffondersi con rapidità e questo porta ancor di più preoccupazione agli esperti. Non è il semplice fastidio o il prurito, ma il fatto che possano portare malattie quali la malaria. La gravità può dipendere da diversi fattori e proprio per questo motivo è importante adottare delle misure preventive al fine di tutelare l’intera comunità.
Spesso ci siamo domandati che cosa attira le zanzare e recenti studi hanno confermato che questi insetti risultano essere anche particolarmente selettivi nella scelta dell’individuo da pungere. Emerso essere particolarmente attratta dai piedi come parte del corpo. Molto interessante lo studio svolto sugli odori che le attirano e in tal senso i ricercatori hanno organizzato un esperimento davvero molto particolare.
L’esperimento degli scienziati

Nello specifico, gli studiosi hanno ben pensato di costruire una gabbia lontana dal centro abitato e formata da maglie molto sottili. Intorno ad essa sono state posizionate sei tende differenti ti hanno ospitato i sei volontari dell’esperimento. Si è dovuto attendere fino a sera, momento della giornata prediletto per colpire. Di conseguenza gli esperti hanno potuto liberare gli animali, ovviamente privi del parassita della malaria e capire da chi fossero più attratte.
Si sono serviti anche di potenti ventilatori che fossero in grado di propagare l’odore: in modo particolare gli insetti hanno prediletto uno dei partecipanti che aveva un forte tasso di acido carbossilico; mentre colui il quale non ha attirato l’attenzione ne aveva un livello molto basso, ma anche un odore di eucalipto che si trova all’interno di tanti alimenti.