Allarme pesce scorpione, segnalati due esemplari in Italia

Uno dei pesci tropicali più pericolosi, il pesce scorpione, è stato avvistato nel mare italiano: scattato l’allarme del Cnr. I dettagli.

Era dal 2018 che non venivano segnalati esemplari di questo tipo in Italia. Sulle spiagge di Marina di Gioiosa Jonica in provincia di Reggio Calabria è stato avvistato un pesce scorpione, tra le specie più invasive del mondo.

pesce scorpione avvistamento calabria
Pesce scorpione – Canva – riscossacristiana.it

Non è stato il solo caso: anche nelle acque di Le Castella in provincia di Crotone ne è stato pescato un esemplare. Il Cnr (Centro nazionale di ricerche) ha dato l’allarme dicendo che che si tratta di un rischio anche se moderato.

Infatti, Ernesto Azzurro, ricercatore dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Cnr ha affermato che non c’è un effettivo rischio per i bagnanti, ma a dover stare attenti sono i sub e i pescatori quando sollevano le reti per tirarle su.

Il pesce scorpione, anche se può apparire affascinante per i suoi colori e la sua rarità sulle nostre coste, può inoculare un veleno attraverso le sue spine che potrebbe risultare letale per l’uomo.

Si presenta con lunghe pinne dai colori vivaci, viene chiamato anche pesce leone orientale. Ha la testa relativamente piccola, gli occhi sporgenti con due escrescenze e la bocca grande, una coda tondeggiante e larga.

Perchè si trova nel mare italiano e cosa fare in caso di avvistamento

A causa del surriscaldamento delle acque del Mediterraneo che si è verificato negli ultimi anni per i cambiamenti climatici molti dei classici pesci che si trovavano sono scomparsi e ne sono subentrati di altri.

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Immersione subacquea-Canva-riscossacristiana.it

Si assiste quindi anche all’avvicinamento di specie tipiche di ambienti tropicali che trovano un habitat a loro consono.

C’erano già state delle segnalazioni nel 2016 in Sicilia e nel 2018 in Puglia. Questi due avvistamenti mettono in allarme seppure in misura non eccessiva.

Il pericolo rappresentato dalle spine velenose del pesce scorpione è un avvelenamento che può essere di tre gradi. 

Il primo può portare ad eritemi, ecchimosi o cianosi della parte colpita. Con il secondo si hanno delle vesciche nella zona interessata.

Nel terzo grado si possono verificare effetti a livello sistemico che possono portare anche ad ischemie del miocardio, edema polmonare, sincopi e seppur rari ci sono stati casi di decesso.

Nel caso in cui ci sia un avvistamento di un pesce di questo tipo è importante segnalare subito al Cnr o all’Ispra, l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale.

Ma è possibile contattare anche l’Ente Fauna Marina Mediterranea che negli ultimi anni si è occupata di questo genere di problema ed ha attivato il progetto denominato “AlienFish”.

Inoltre non bisogna toccare il pesce scorpione neanche se lo si incontra morto. Gli esperti ritengono infatti che il veleno rimane attivo fino a due giorni dopo per cui potrebbe ancora costituire un pericolo.

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Pescatore pesca con le reti – Canva- riscossacristiana.it

Un’altro piccolo animale da cui è bene stare in guardia è la zanzara africana, che può creare nuemrosi fastidi, ma anche il ragno violino da cui per fortuna ci sono i modi per proteggersi.