Chiostro di Santa Chiara, famoso complesso monumentale nel cuore di Napoli. Descrizione e storia: dall’edificazione, ai bombardamenti, al restauro

Il chiostro di Santa Chiara nel cuore di Napoli e una delle bellezze indiscusse della città: la sua costruzione risale al 1310 secondo quello che era il volere dell’allora re Roberto d’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca. Inizialmente furono costruiti due conventi differenti: il primo femminile è dedicato alle clarisse, mentre il secondo per i frati francescani.
Oggi è un meraviglioso esempio di arte gotica e nel corso degli anni ha subito sostanziali modifiche grazie al famoso architetto Vaccaro. Il maestro a portò un cambiamento sostanziale che ha riguardato tutto il complesso monumentale: sappiamo inoltre non essere riuscito a scampare, nel corso degli anni, ai bombardamenti del secondo conflitto bellico.
La storia del Chiostro di Santa Chiara

Come stavamo menzionando in precedenza, l’intera chiesa fu quasi del tutto rasa al suolo durante i bombardamenti del 4 agosto 1943. Si decise, dunque, di restaurare l’edificio secondo i dettami dello stile gotico e all’incirca 10 anni dopo la basilica fu riaperta al pubblico. Inoltre all’interno è stato pensato un museo dove sono conservati alcuni dei resti di piccoli tesori scampati alla guerra: in modo particolare vale la pena sottolineare la presenza di uno straordinario presepe con pastori datati dal ‘700 all’800.
Ad oggi è una delle attrazioni nel cuore di Napoli e in modo particolare i turisti restano meravigliati dallo splendore del chiostro interamente in maiolica: si caratterizza di 66 archi che sono stati rivestiti e pensati con piccole tasselli che vanno a formare delle raffigurazioni vegetali. E ancora, è possibile scorgere scene di vita quotidiana, così come gli affreschi del 1700 che rappresentano i momenti, le allegorie, le scene dell’antico Testamento.
La Basilica

Una delle particolarità è proprio la basilica di Santa Chiara che, come il resto della struttura, è stata modificata innumerevoli volte. Per quel che riguarda i lavori di edificazione, questi furono assegnati a Gagliardo Primario; mentre per quel che riguarda le sculture non possiamo non citare l’incredibile lavoro di Tino da Caimano. Inoltre il re scelse di far venire a Napoli il più grande maestro di tutti i tempi: fu Giotto che affrescò l’intera basilica decorando la con le scene di vita della Madonna.
E ancora, affreschi legati alla figura di San Francesco e ovviamente di Santa Chiara. Le immagini col tempo sono andate particolarmente deteriorandosi, specialmente quelle della Santa: difficile trovare un colpevole, si ritiene che con molta probabilità il tutto accade durante i lavori di restauro, a causa delle mani di stucco di troppo. Ad oggi, però, restano una testimonianza visibile del passaggio del grandissimo Giotto anche a Napoli.