Anche se non si crede una volta morti si andrà in paradiso o all’inferno?

Molti si pongono il quesito: se non si crede in Dio si andrà in paradiso o all’inferno dopo la morte? La risposta è semplice.

C’è chi è convinto che una volta morti finisca tutto e chi invece crede nella vita eterna, che l’anima sia immortale e viva per sempre.

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Paradiso – Canva – riscossacristiana.it

Siamo nati e non moriremo mai più” è una celebre frase che rimanda all‘immortalità dell’anima creata a immagine e somiglianza di Dio nel momento del concepimento.

Si prosegue con l’esistenza su questa terra, in un legame inscindibile di anima e corpo, per poi lasciare questo, destinato a decomporsi e finire in polvere mentre all’anima spetta un giudizio per l’eternità.

Le tre religioni monoteiste, Cristianesimo, Ebraismo e Islamismo hanno una concezione del Paradiso con delle similitudini e seppur nelle differenze ciò che le accomuna e credere che ci sia vita dopo la morte e che il rapporto è con Dio.

Paradiso e inferno non sono luoghi tangibili, ma spirituali. Per chi crede, nello specifico per la religione cattolica, il Paradiso è dove si sta al cospetto di Dio.

Solo a Dio spetta il giudizio

Dalle Scritture si apprende che per andare in Paradiso c’è la condizione di credere in Dio. Recita infatti un passo della lettera agli Ebrei 11:6 “Senza fede è impossibile esserGli graditi, chi infatti si accosta a Dio deve credere che Egli esiste, e che ricompensa coloro che lo cercano“.

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Inferno – Canva – riscossacristiana.it

Come si evince anche dai Vangeli Gesù ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14 – 6).

E come non ricordare quando sulla Croce al ladrone pentito che riconobbe la sua grandezza Gesù disse: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso” (Lc 23, 39 – 43).

I riferimenti sono chiari, verrebbe quindi da pensare che chi non crede in Dio, tutte le persone atee e agnostiche automaticamente andranno all’inferno.

Ma il giudizio finale spetta soltanto a Dio, ed è imperscrutabile. Solo lui conosce il cuore dell’uomo, solo lui conosce e meglio dell’uomo stesso le pieghe più profonde del suo animo.

Solo Dio sa ciò che gli uomini avendo una conoscenza molto limitata e terrena non possono comprendere. Nessuno può sostituirsi al rapporto tra l’uomo e il suo Creatore e Padre, che c’è anche se lo stesso non lo riconosce.

Valutare in base a parametri puramente umani è qualcosa di estremamente limitato. Giudicare che una persona meriti il paradiso o l’inferno secondo ragionamenti con parametri terreni non porta da nessuna parte.

Certamente a tutti, credenti e non, spetta una realtà da vivere per l’eternità, vicino o lontano da Dio, ma anche con un tempo più o meno lungo di espiazione (il Purgatorio).

Ma non è dato sapere, nè fare previsioni sull’animo altrui. Piuttosto invocare la misercordia infinita di Dio, per tutti, che siano o no credenti, è l’unica strada da percorrere.

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L’uomo e Dio – Canva – riscossacristiana.it

A voler immaginare come spunto di riflessione, si può meglio leggere la Divina Commedia di Dante, quantomeno per il capolavoro letterario che rappresenta.