Senza sacramenti la vita cristiana è monca, non può essere pienamente vissuta. Lo spiega don Luigi Maria Epicoco nel commento al Vangelo.
Partendo dal commento ad un brano evangelico, il sacerdote, scrittore, teologo e filosofo don Luigi Maria Epicoco fa comprendere lo strettissimo nesso che c’è tra i sacramenti e una vita che possa essere autenticamente cristiana.

Il brano del Vangelo da cui parte la sua riflessione è in Matteo 8, 1-4: è l’episodio dell’incontro di Gesù con il lebbroso.
“Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi».Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita” sono le esatte parole del testo.
Don Epicoco considera l’espressione “Signore, se vuoi puoi sanarmi” come una preghiera che possiamo ripetere.
Oltre, se ce n’è necessità, ad una guarigione vera e propria, fisica, si chiede quella spirituale, di guarire l’anima e di purificare le proprie preghiere che sono spesso piene di pretese e mancanti di fede.
Analizza le parole del lebbroso che si rivolge a Gesù con un atteggiamento di vera fede, ponendogli davanti non la sua sofferenza, non una pretesa e non usa toni minacciosi o compassionevoli, ma semplicemente gli dice “se vuoi, puoi“, crede nella sua potenza.
I sacramenti gesti concreti nell’incontro con Gesù
Passa poi ad analizzare il comportamento di Gesù che nella sua volontà di guarirlo non si limita alle parole ma fa un gesto concreto, tocca il lebbroso.

In tanti miracoli presenti nel Vangelo Gesù compie gesti concreti e ficisi, tocca, stringe la mano, usa il fango per applicarlo sulla parte da guarire.
Porta una fisicità che mostra come la Grazia di Dio passa anche attraverso gesti concreti. I sacramenti sono questi gesti concreti.
Epicoco li illustra come “il prolungamento del verbo toccare“. Da qui si può afferrare l’estrema importanza dei sacramenti nella vita di fede.
“Una vita cristiana senza sacramenti è una vita che rimane spiegata, ma non salvata” dice don Epicoco che sottolinea come la parola di Gesù è sempre un’esperienza.
In particolare il sacramento della Confessione e l’Eucarestia, i due sacramenti ai quali ci si accosta di più e frequentemente, sono pilastri di guarigione, di cambiamento, di forza.
Invita a riflettere sull’importanza di questi due sacramenti in modo specifico e ad accostarsi spesso ad essi. Da il consiglio di ripetere come giaculatoria l’espressione “Signore, se vuoi puoi sanarmi” prima di andare a confessarsi e quindi prima di ricevere l’Eucarestia.

Alla base della Confessione c’è un atto di umiltà e di fiducia nella misericordia del Padre, e nell’Eucarestia c’è l’incontro con Gesù vivo e realmente presente.