Gli affreschi che hanno reso celebre la Cappella Sistina: il miracolo di Michelangelo nella stesura di una vera opera d’arte colossale. Un tesoro dipinto sulle pareti.

La storia per affrescare la Cappella Sistina è un racconto affascinante che inizia nel XV secolo. La cappella stessa fu commissionata dal Papa Sisto IV della famiglia della Rovere e venne completata nel 1481. L’elemento più celebre della cappella sono gli affreschi che adornano le sue pareti e la volta.
Prima dell’intervento di Michelangelo, già ospitava affreschi di artisti come Botticelli, Ghirlandaio, Cosimo Rossi, Perugino e Signorelli. La volta della cappella aveva subito due restauri, l’ultimo dei quali fu completato in preparazione per il lavoro del Buonarroti.
Nel 1508, il Papa Giulio II, commissionò al Buonarroti la decorazione della volta della cappella. L’artista accettò l’incarico nonostante le sue preferenze per la scultura e iniziò a lavorare sui dipinti nel 1508. Il suo lavoro richiese quattro anni intensi e impegnativi, durante i quali Michelangelo creò alcune delle opere d’arte più celebri e influenti della storia
Inizialmente, il contratto prevedeva che Michelangelo dipingesse i dodici Apostoli nelle lunette, mentre il resto della superficie sarebbe stata decorata in modo ornamentale. Il pittore riteneva il progetto limitato e convinse i committenti a rivedere il tutto, ottenendo la libertà di raffigurare ciò che desiderava.
La Cappella Sistina: l’opera più controversa mai realizzata nel Giudizio Universale

È probabile che l’influenza del teologo Egidio da Viterbo, che seguiva una visione platonica, abbia contribuito alla concezione del soggetto. Michelangelo lavorò duramente per anni, sopportando condizioni scomode, come raccontato in un suo sonetto. Nel frattempo, il papa era impaziente e minacciò persino l’artista. Alla fine, completò l’opera, che fu inaugurata nel 1512.
Il noto artista tornò sul luogo dei suoi capolavori in più volte. Fu su incarico di Clemente VII per affrescare il Giudizio Universale.
Gli affreschi della Cappella Sistina, raffigurano scene dell’Antico Testamento, tra cui la Creazione di Adamo, il Diluvio universale e la Cacciata dal Paradiso. Le figure dipinte da Michelangelo, con i loro muscoli potenti e le espressioni intense, trasmettono un senso di drammaticità e grandiosità unico.
Nel 1536, Michelangelo tornò alla Cappella per dipingere l’Ultimo Giudizio sul muro dietro l’altare. Questo affresco monumentale rappresenta la fine dei tempi in cui, Cristo, avvia la separazione dei beati e dei dannati. L’opera suscitò un certo scandalo per la nudità delle figure rappresentate e fu oggetto di controversie.
L’affresco, una volta svelato, provoca reazioni contrastanti. Mentre Vittoria Colonna elogia l’opera definendola come una rappresentazione soave della morte e di ciò che siamo, ci sono anche coloro che esprimono critiche negative. Queste divergenze di opinione riflettono le diverse sensibilità e le tensioni religiose dell’epoca
E’ un importante luogo di culto e un’attrazione turistica di fama mondiale. Ogni anno, migliaia di visitatori si affollano nella cappella per ammirare gli affreschi di Michelangelo e per sperimentare la loro grandiosità e bellezza.

Gli affreschi della Cappella Sistina rappresentano un tesoro artistico e una testimonianza della grandezza dell’arte rinascimentale. La loro realizzazione richiese un’enorme abilità tecnica, dedizione e passione da parte di Michelangelo e del suo team di assistenti.
Oggi, la Cappella Sistina rimane un simbolo di straordinaria bellezza e spiritualità.