Oroscopi, maghi e cartomanti sono espressione di superstizione e non si conciliano con la fede: lo ha detto il Papa all’Angelus.
Nel consueto incontro domenicale con i fedeli per la preghiera dell’Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico, Papa Francesco ieri, domenica 2 luglio, si è soffermato su un argomento molto importante.

Il Pontefice ha voluto mettere in guardia i cristiani dalla superstizione che è quanto di più lontano dalla fede. La sua riflessione si è articolata partendo dal Vangelo del giorno e dalla figura del profeta.
Ha sottolineato che molti immaginano il profeta come un mago che predice il futuro ma non è affatto così. Questa è “un’idea superstiziosa” ha detto il Santo Padre.
È un problema che purtroppo investe ancora una buona fetta del popolo dei fedeli. “Il cristiano non crede alle superstizioni, come la magia, le carte, gli oroscopi o cose simili” ci ha tenuto a ribadire Papa Francesco.
Riscontra infatti che tanti cristiani vanno a farsi leggere le mani, ma è qualcosa di molto sbagliato perché si è lontani dalla vera fede.
L’atteggiamento del cristiano è di fede non di superstizione
Non è la prima volta che il Papa si scaglia contro queste pratiche di superstizione che deviano e allontanano dalla fede nel Signore.

Anche qualche anno fa, sempre durante un Angelus aveva avuto modo di evidenziare che “quando non ci si aggrappa alla parola del Signore, ma per avere più sicurezza si consultano oroscopi e cartomanti, si comincia ad andare a fondo“.
Può diventare una vera e propria deriva che apre la strada all’occultismo e anche a fenomeni di infiltrazione del male a livello profondo.
Bisogna che la fede in Dio si rafforzi, che si trovi solo in Lui la via e nell’affidamento alla sua volontà d’amore non si desidera indagare il futuro, che è solo nelle sue mani, o cercare con mezzi occulti di cambiare le cose.
Il profeta è colui che “in forza del Battesimo aiuta gli altri a guardare al presente sotto l’azione dello Spirito Santo” ha specificato il Papa.
Un profeta è chi indica agli altri Gesù, lo testimonia e sostiene nel vivere il momento presente e il futuro secondo i suoi disegni.
In virtù del Battesimo, quindi, ha concluso il Santo Padre, si è tutti profeti. E, come è solito fare, ha posto una domanda da fare a se stessi: “Parlo e, soprattutto, vivo come testimone di Gesù?“.
Ha esortato a chiedersi se ognuno porta agli altri la luce di Gesù, per cui l’interrogativo di fondo da porsi è “come va la mia testimonianza, la mia profezia?“.

Sono molte le superstizioni ancora presenti nel nostro Paese. Alcuni sono solo dei riti tradizionali presi a mò di gioco, come nel caso della barca di San Pietro, che si fa prima della sua festa.