Nomi di persona a cani e gatti: la ministra Roccella esprime il suo pensiero

È scoppiata la polemica sulle dichiarazioni della ministra Roccella circa il significato che sta dietro l’uso di dare nomi di persona a cani e gatti.

La ministra per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, è stata oggetto di polemiche dopo aver affermato che mettere nomi umani agli animali domestici potrebbe essere segno di una sostituzione affettiva. 

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La ministra Roccella con il suo cane – Facebook – riscossacristiana.it

In un periodo in cui la denatalità in Italia è un problema imponente a cui si cerca di far fronte, colpisce che cani e gatti vengano chiamati con nomi di persona, come fossero figli.

Questo è saltato alla mente della ministra Roccella che ha dichiarato di aver fatto una riflessione al riguardo.

Quando l’altro giorno al parco mi sono girata di scatto al grido “Eugenio!”, ed era un cane, seguito dall’invocazione “Gianmaria!” per un altro cane, mi sono resa conto plasticamente di una cosa che percepisco da tempo“, ha affermato.

La ministra ha notato che c’è “nelle persone un gran bisogno di compagnia, di affettività, di calore familiare. Un bisogno che in una società sempre più atomizzata, in un mondo di crescenti solitudini, spesso viene riversato in via esclusiva su questi animaletti“.

Un’osservazione simile, che va nella stessa direzione, era stata fatta poco tempo da anche da Papa Francesco quando ha rimproverato una signora perché trattava il cagnolino come un bambino.

Le precisazioni della ministra Roccella sulla questione al centro delle polemiche

Come ha fatto notare il Papa più di una volta, allo stesso modo la ministra ha voluto porre l’attenzione non sull’amore verso gli animali in sé ma sul modo di trattarli che appare come una sostituzione ai figli.

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Cane con vestito – Canva – riscossacristiana.it

È scoppiata la polemica e molte sono state le reazioni contro la sua posizione. Sia dal mondo politico che dalla gente sul web ci sono state espressioni di dissenso e contestazione verso le sue parole con la pubblicazione virale di immagini di cani e gatti con nomi umani.

La ministra Roccella ha voluto fornire una risposta alla polemica che si è innescata e in un post sul suo profilo Fcebook ha approfondito il suo pensiero spiegando cosa intendeva.

Afferma di amare molto cani e gatti e di averne sempre avuti in casa e tuttora ha un cagnolino zoppo salvato dalla strada che ha chiamato Spock.

Possiede anche tre gatti con nomi simil-umani: uno si chiama Donald perché ha un ciuffo rosso che ricorda quello di Donald Trump, gli altri si chiamano Oliver e Colette.

Quando al parco ha sentito usare nomi spiccatamente umani per gli animali ha però pensato che c’è un atteggiamento di sostituzione affettiva, invece dei figli ci sono gli animali.

Ciò che mi colpisce non è l’amore, che io per prima provo per loro. Non è il bisogno, che trovo profondamente umano. E’ proprio questa esclusività, mentre io vorrei una società in cui i cani e i gatti sono affetti “di casa” ma in case più vive e popolate di persone” ha scritto nel suo post.

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Cane nel passeggino – Canva – riscossacristiana.it

La riflessione è posta quindi su questo specifico aspetto e resta una questione aperta che probabilmente continuerà a a suscitare polemica e a non trovare unanimità di pensiero.