Perché amo chi fugge? Il dolore è un talento? Liberarsi dalla dipendenza affettiva grazie al testo di una valente giornalista nella storia di Celeste, incappata nell’amore malato.

Viola Conti, giornalista, scrittrice e book blogger livornese, racconta la storia di Celeste, una giovane giornalista che si innamora di Luca, un artista di piano bar. Ma c’è un ostacolo: lui è fidanzato, inizieranno una serie di problematiche che sfoceranno in una grande sofferenza.
Nel suo libro, Viola, esplora il tema dell’amore che diventa dipendenza affettiva, un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani e in particolare tra le donne. Il legame che diventa torbido, tossico e non lascia respirare.
Celeste si riduce e si rende pericolosa pur di conquistare l’amore di Luca, perdendo il controllo e costruendosi una realtà fatta di false convinzioni. Ma il dolore diventa un’opportunità per crescere e rinascere, imparando a rompere le dinamiche relazionali negative.
Viola Conti condivide la sua esperienza personale e offre strumenti di auto per chi si trova in una situazione simile. Celeste rappresenta una donna insicura che cerca l’amore a tutti i costi, ma deve imparare a riconoscere il proprio valore, altrimenti sarà sempre un appendice degli altri.
Dipendenza affettiva: dal libro, sconfiggere il dolore e abbracciare la gioia

Nel libro “Perché amo solo chi fugge? Il dolore è un talento”, l’autrice affronta il tema della dipendenza affettiva e dell’amore non corrisposto. Attraverso la storia di Celeste, la protagonista, l’autrice esplora le dinamiche delle relazioni disfunzionali, in cui l’amore diventa una sorta di dipendenza emotiva.
La protagonista, una donna insicura e alla ricerca costante di conferme, si trova intrappolata in una relazione con Luca, un uomo già impegnato. Pur di conquistare il suo amore, Celeste si sminuisce e si rende pericolosa agli occhi di Luca, perdendo se stessa lungo il cammino.
Viola Conti, basandosi sulla propria esperienza personale, offre un messaggio di speranza e consapevolezza. Attraverso la scrittura, che è stata la sua terapia personale, l’autrice vuole aiutare coloro che si trovano in situazioni simili, facendo loro comprendere che esiste sempre una via d’uscita dal dolore.
Il libro non solo offre una lettura piacevole, ma fornisce anche strumenti di auto-aiuto per una maggiore conoscenza di sé stessi e per individuare campanelli di allarme nelle relazioni disfunzionali, prima che sia troppo tardi.
Il testo invita i lettori a riflettere sull’importanza di amarsi e rispettarsi prima di tutto, e di riconoscere quando un amore diventa nocivo per il proprio benessere psicologico. L’autrice sottolinea che amare non è mai un errore, ma è essenziale comprendere quando è necessario investire le proprie risorse emotive altrove.
Attraverso la consapevolezza e l’aiuto esterno, è possibile rompere il ciclo delle relazioni disfunzionali e intraprendere un percorso di crescita personale.

“Perché amo solo chi fugge? Il dolore è un talento” si presenta come un’opera che, oltre a offrire una storia coinvolgente, vuole essere uno strumento di supporto e guida per coloro che desiderano uscire dal dolore e costruire relazioni più sane e appaganti.