Cosa sono i Santi Patroni e perché ogni città ne ha uno diverso?

Tutte le città hanno i loro Santi Patroni: cosa vuol dire, qual è la sua funzione e da quando è in uso questa consuetudine?

Di città in città, ma anche di paese in paese e di nazione in nazione, c’è sempre un Santo Patrono che viene onorato e festeggiato.

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Santi Patroni – Canva – riscossacristiana.it

Di che si tratta? Che ruolo hanno queste figure? I Santi Patroni sono santi che vengono nominati patroni ovvero protettori di un luogo o di una categoria.

Le motivazioni possono essere tante. In genere c’è un nesso tra il Santo e la località per un evento storico che lo riguarda, ad esempio ci ha vissuto, ha operato lì, è conservato il suo corpo, o più frequentemente è stato invocato e richiesta la sua intercessione ed è accaduto un miracolo, quindi per un episodio in particolare.

Una città o regione o o comunità religiosa o diocesi onora con culto speciale, in maniera più forte e sentita, un Santo come particolare protettore e intercessore.

Ogni zona quindi è legata ad una figura piuttosto che ad un’altra che la identifica e crea unione attorno ad essa.

Orgine dei Santi Patroni e sviluppi nel tempo

L’istituzione di Santi Patroni cittadini risale al IV secolo quando nella Chiesa c’era una grande venerazione per i propri martiri.

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Santo Patrono – Canva – riscossacrisiana.it

Insieme ai vescovo erano figure che venivano identificate con la vita della città. È successivamente nel Medioevo che i Santi Patroni vengono ulteriormente rilanciati e danno volto al senso di appartenenza delle comunità.

Nella devozione popolare spesso arrivano a soppiantare Gesù e diventa così una venerazione falsata e non autenticamente cristiana.

Quando poi la Chiesa post-tridentina stabilì il controllo diretto della Santa Sede sull’elezione dei patroni avviene un cambiamento, una trasformazione che fa diminuire il senso di appartenenza civica e muta in una nuova forma di sensibilità.

Per secoli i Santi Patroni hanno rappresentato un segno di unità e di convivenza pacifica, ma erano anche memoria di radici culturali che venivano coltivate e propagandate di generazione in generazione.

Nel culto dei Santi Patroni c’era, ed è presente tuttora, il culto delle loro reliquie, dove la fede è protagonista, ma spesso anche l’elemento della curiosità e della superstizione, fenomeno sempre da tenere a bada da parte della Chiesa.

La devozione è un sentimento di venerazione cioè amore e fiducia che si ha verso personaggi che per santità sono stati riconosciuti modelli da seguire ed esempi di comportamento.

C’è un senso di riverenza, di raccoglimento della mente e dello spirito così come nella preghiera a Dio. Questo ha da sempre generato coesione sociale e unione rivelandosi produttivo per la serena convivenza e lo sviluppo della vita della comunità.

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Sant’Antonio famoso patrono di Padova – Canva – riscossacristiana.it

Feste e fiere, sagre e cerimonie in onore dei Santi Patroni ruotavano, e in molti posti ne sono rimaste ancora ampie tracce, attorno a tanta gente comune e non solo, dando un’impronta caratteristica e duratura nel tempo, un effetto certamente benefico e positivo.