Santuario della Beata Vergine del Rosario Pompei: storia, tradizione e turismo religioso. I dettagli degli interni

Il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei e uno di luoghi di culto maggiormente frequentati dai figli, oltre ad essere tra i più visitati e tra i più importanti dello stivale. Una lunga storia alle spalle che vede anche la presenza di importanti figure come ad esempio Padre Pio da Pietralcina e Giuseppe Moscati – solo per citarne alcuni. Anche molti Papi hanno varcato la sua soglia e tra questi ricordiamo Papa Bergoglio.
La storia del santuario

La sua storia si lega in modo particolare a Bartolo Longo che scelse di edificarlo insieme a sua moglie Marianna Farnanaro de Fusco. Fu proprio grazie alle innumerevoli offerte pervenute dai fedeli che si deve la sua costruzione iniziata nel maggio del 1876. Molti gli architetti che presero parte ai lavori e tra questi ricordiamo Antonio Cua e successivamente Giovanni Rispoli che si dedicò interamente alla facciata.
Parliamo proprio di quest’ultima che è stata realizzata seguendo i due stili: ionico e corinzio. Mentre per quello che riguarda il campanile, suggestiva è la sua porta in bronzo ed è stato realizzato da Aristide e Pio Leonori. Quest’ultimo è stato realizzato nel 1925 con un’altezza pari a 88 m. Inoltre nel corso degli anni, visto l’aumento dei fedeli, è stato necessario dover ampliare il santuario i lavori iniziarono a partire dal 1934.
Al suo interno si staglia con tutta la sua magnificenza il dipinto della Madonna del Rosario acquistato proprio da Bartolo Longo: dopo aver subito innumerevoli restauri a causa della cattiva gestione del trasporto, nella scena si coglie la Madonna porgere il rosario a Santa Rosa invece che a Santa Caterina da Siena come siamo soliti vedere nell’iconografia classica. Fu proprio l’ultimo intervento del 1965 a far risplendere nuovamente i colori originali.
Il museo

Come si accennava in precedenza, di grande impatto e la sua facciata così come il portico dove è possibile scorgere quattro statue in marmo che rappresentano San Ludovico da Casoria, San Luigi Guanella, San Leonardo Murialdo è Santa Francesca Saverio Gabrini: si tratta di nomi legati in maniera indissolubile al santuario.
Inoltre poco distante dalla struttura è stato predisposto e allestito un museo dove al suo interno sono stati collocati oggetti votivi come ori e arredi liturgici; inoltre sono presenti dipinti della Vergine e dei santi. Di alto pregio le stampe che descrivono dell’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C..