Intelligenza artificiale e scrittura cuneiforme, quale il nesso? Si sta tentando la traduzione all’inglese

Prima di entrare nel cuore della notizia, dobbiamo necessariamente partire dal concetto di scrittura cuneiforme proprio per far intendere quanto questa sia di difficile comprensione. Stiamo parlando di uno dei sistemi di scrittura più antichi al mondo e che si è sviluppato in Mesopotamia all’incirca 5000 anni fa. Partiamo dall’etimologia del nome, dalla sua derivazione e quindi abbiamo cuneus + forma che vogliono indicare le forme triangolari che venivano impresse dagli scribi sulle tavolette d’argilla, successivamente essiccati al sole.
Veniva adoperata prevalentemente per le scritture antiche come ad esempio il sumero e successivamente la lingua adottata dal popolo degli Accadi nel 2350 a.C. Si compone prevalentemente sia di suoni che di parole; inizialmente possiamo ricordare la presenza di piccole immagini quasi stilizzate che si sono evolute nel corso del tempo diventando apparentemente più semplici. Inoltre il suo campo di utilizzo era quello amministrativo, relativo ai testi letterari e ai registri storici.
Come funziona? Gli incredibili progressi dell’intelligenza artificiale

Siamo in pieno progresso tecnologico e gli avanzamenti in campo scientifico sono di fondamentale importanza per la società umana, perché è proprio attraverso la ricerca che si fanno sostanziali passi avanti nella conoscenza in generale. Oggi si sente sempre più spesso parlare di intelligenza artificiale che ha e continua ad avere un significativo impatto proprio sul progresso scientifico.
Con intelligenza artificiale possiamo intendere dei sistemi o anche delle macchine che sono in grado di apprendere velocemente, ragionare con altrettanta velocità e fornire delle soluzioni ad una domanda o ad un ipotetico problema. Questa funzione grazie a complessi algoritmi matematici. Giunti a questo punto ci si chiede, dunque, qual è il nesso con la scrittura cuneiforme?
Un nuovissimo programma che si basa proprio sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale sta mettendo a punto un programma di traduzione. Attualmente nel mondo sono pochi gli esperti che riescono a decifrarla senza l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: sono stati gli archeologi e gli informatici israeliani che hanno messo appunto il software di traduzione. I primi risultati hanno lasciato ben sperare e si sostiene che il programma possa avere davvero del potenziale.

Il funzionamento è davvero molto semplice e consiste proprio nell’addestrare quanto più possibile il sistema di intelligenza artificiale al fine di arrivare ad una traduzione sempre più complessa. Il lavoro svolto fino ad oggi ha richiesto davvero molto tempo, nonché un enorme competenza da parte di esperti di latino in grado poi di tradurre il tutto all’inglese. Occorrerà, dunque, attendere i prossimi sviluppi.