Candele e ceri: presenza costante quando si vuole pregare, dare importanza ad un evento. Perché esiste questa tradizione?

L’usanza di accendere ceri e lumini, durante la preghiera è comune in molte tradizioni religiose e spirituali in tutto il mondo. Il gesto simbolico rappresenta l’illuminazione spirituale, la presenza divina e la preghiera che si eleva verso il cielo.
Dare luce ad una candela, può avere diversi significati e scopi. Può essere un segno di adorazione, di offerta o di ringraziamento a una divinità o a una figura spirituale. Può anche rappresentare una richiesta di guarigione, protezione o benedizione.
L’atto di accendere un lumino, può anche creare un’atmosfera di sacralità e concentrazione durante la preghiera. La fiamma che brucia simboleggia la presenza divina e la luce che dissipa le tenebre. In alcune tradizioni religiose, come la Chiesa cattolica, possono essere accesi anche per intercedere per gli altri, per commemorare i defunti o come parte di rituali liturgici.
Preghiera in comunione con la luce di candele e ceri: forte connessione spirituale

Nei cimiteri è comune trovare numerose tombe, mausolei o nicchie adornati da lumini o candele votive. Questa pratica è diffusa in molte culture e tradizioni religiose ed è un modo per onorare e ricordare i defunti.
I lumini o le candele votive accese sulle tombe possono avere vari significati. Spesso rappresentano una forma di rispetto e devozione verso i defunti, simboleggiando la presenza spirituale e la continuità dell’amore e delle preghiere per i cari scomparsi.
In alcuni casi, possono anche essere considerati come una guida per l’anima del defunto nel suo percorso verso la pace e la luce spirituale. Tradizionalmente, si crede che la fiamma, perennemente accesa, fornisca da supporto all’anima del defunto nel suo viaggio spirituale, nel cammino verso la salvezza.
Gli involucri di plastica rossa, che spesso circondano i lumini nei camposanti, hanno lo scopo di proteggere la fiamma dal vento e di mantenerla accesa per un periodo prolungato di tempo, fino all’esaurimento della cera.
Consente di mantenere un’aria di luce e di devozione anche quando le condizioni atmosferiche sono avverse. Accendere lumini o candele votive nei cimiteri è un gesto che può offrire conforto e serenità alle persone che visitano le tombe dei loro cari. .
Il gesto di portare un lumino e sostituirlo quando la cera si esaurisce rappresenta l’idea di mantenere una luce costante e una preghiera continua per l’anima del defunto.
È vero che oggi molte persone optano per lampadine elettriche o altre soluzioni luminose che sostituiscono i lumini tradizionali, mantenendo comunque l’idea di una luce costante come simbolo di amore, devozione e attenzione verso il caro scomparso.
L’accensione dei lumini o l’utilizzo di lampadine elettriche sulle tombe dei defunti è un gesto di affetto e di cura da parte dei familiari, un modo per dimostrare che l’amato defunto è sempre presente nei loro cuori e che sono ancora accuditi e ricordati.

La luce è accompagnata da un sincero cuore di preghiera e devozione. Il gesto può aiutare a creare uno spazio sacro e favorire un senso di connessione spirituale, durante il momento di preghiera o di meditazione.