Un sindaco si rifiuta di sottoscrivere il matrimonio tra una donna e un migrante irregolare: il caso ha suscitato attenzione e polemiche.
Sta facendo discutere un singolare caso che accade in Francia. Precisamente nella città di Béziers, una donna francese di 29 anni vuole sposare un ragazzo di origine algerina di 23 anni immigrato irregolare.

Nonostante la legge francese lo consenta il sindaco della cittadina si rifiuta categoricamente di sottoscrivere l’unione matrimoniale.
Il ragazzo algerino ha già ricevuto l’obbligo di lasciare il territorio francese, ma i bandi del matrimonio sono stati pubblicati e sono in preparazione i festeggiamenti.
Il sindaco Robert Ménard, esponente del partito di estrema destra di Marine Le Pen, è completamente contrario a questo matrimonio, in programma per oggi, 7 luglio.
La Convenzione europea dei diritti dell’uomo all’articolo 12 consente il matrimonio perché stabilisce che è “impossibile vietare a una persona di sposarsi con il pretesto della sua religione, del colore della pelle o della sua situazione agli occhi dell’amministrazione del Paese in cui vive“.
Anche se le condizioni sono queste e quindi favorevoli all’unione a cui il primo cittadino di fatto non può opporsi, forse per accendere la polemica politica ha espresso nettamente il suo disappunto e la sua contrarietà.
Il rifiuto e le insinuazioni del sindaco
Vuole bloccarlo, Robert Ménard, ed è del tutto convinto di impedire che questa donna e quest’uomo si sposino. Le sue spiegazioni sono prettamente di natura politica.

“Il governo si lamenta di non riuscire a trovare le persone che dovrebbero essere espulse dal Paese, e ora ce ne sarà una nel mio municipio, e io dovrò sposarla. È fuori discussione!” ha tuonato.
Il politico, prima esponente della sinistra, nella sua carriera politica è poi passato sul fronte di estrema destra e ora fa parte del partito di cui è a capo Marine Le Pen.
Ma non si è fermato solo a questo. Ha voluto ipotizzare un possibile inganno o matrimonio fittizio e di interesse da parte dell’algerino.
Ha fatto notare che la donna è sei anni più grande di lui e già madre di tre figli. Questo suona strano al primo cittadino che ha ventilato proprio la possibilità di una falsa unione. Se fosse così si tratterebbe di una frode e quindi di un reato.
In un caso degl genere andrebbero incontro ad una pena fino a 5 anni di reclusione e ad una multa fino a 15 mila euro. E se l’immigrato dovesse ottenere il permesso di soggiorno in seguito al matrimonio verrebbe subito revocato.
I due futuri sposi però, per escludere ogni sospetto su un matrimonio simulato hanno espletato le pratiche semparatamente compilando e consegnando ognuno per suo conto i questionari necessari in municipio.
Sono domande in cui ad entrambi vengono poste domande su di loro e sulla loro storia che devono poi essere combacianti.
Non si sa ancora come andrà a finire, ma certamente le storie di matrimoni fuori dal comune con risvolti molto particolari sono tante.
Ad esempio c’è la storia di una famiglia che in seguito al matrimonio dopo anni ha scoperto una verità sconvolgente.

Ed anche quella di una festa di matrimonio che si è trasformata in una rissa con botte che sono volate tra gli invitati per un giorno sicuramente indimenticabile, ma in senso negativo!