Perché durante la messa ci dobbiamo alzare e sedere più volte? Ecco la risposta alla domanda

Una delle domande più gettonate della messa riguarda il motivo per il quale bisogna alzarsi e sedersi durante il rito liturgico. Si tratta di un’azione che non è comune a tutte le religioni, ma trova il suo fondamento in quella cristiana. Prendiamo in considerazione il singolo gesto: mettersi in piedi durante una preghiera può essere inteso come il momento in cui la comunità si riunisce, creando come un senso di unione.
Uno dei momenti per eccellenza in cui ci si alza in piedi avviene nella circostanza in cui il prete sta celebrando l’eucaristia e ci si siede nuovamente quando la Comunione finisce. Entrambe le occasioni non Solo servono ad indicare rispetto, ma come si menzionava in precedenza, sono attimi di unione, di consacrazione dei fedeli.
Durante la messa ci dobbiamo alzare e sedere in diverse occasioni: ecco il motivo

Un altro momento in cui il prete invita i fedeli ad alzarsi avviene nell’attimo in cui, durante la messa, si procede con la lettura del Vangelo. Il gesto sta a significare avere il rispetto per la presenza di Cristo che in quel momento si manifesta attraverso le sacre scritture. Invece si viene invitati a sedersi quando viene letta l’omelia in modo tale da poter riflettere su quelle che sono le parole di Dio e avere anche un momento di ricongiunzione con se stessi.
Occorre anche sottolineare che questi due movimenti si sono sviluppati e concretizzati sempre più nel corso degli anni, sono stati voluti non solo per dare una sorta di struttura e di ordine alla messa, ma anche come espediente per consentire ai fedeli di partecipare in maniera sempre più attiva. Di conseguenza compiere entrambi i gesti serve soprattutto a unire ancor di più la comunità.

Ci si alza in piedi in modo tale da poter accogliere totalmente la parola di Dio, per rispettare quanto il sacerdote sta facendo in quel momento. Ma anche per fare in modo di elevare sempre di più la nostra preghiera e, nella fase conclusiva della messa, per annunciare davanti alla comunità di aver accolto e di aver vissuto pienamente l’intero rituale liturgico. Allo stesso tempo ci si siede per riflettere su quello che è stato il verbo, per avere un momento di introspezione con noi stessi.