Cosa significano le parole “cieli nuovi e terre nuove?” dette da Papa Francesco

L’espressione presente nel Nuovo Testamento “cieli nuovi e terre nuove” è ripresa da Papa Francesco: ecco in riferimento a cosa. 

Partendo dalla bellezza del Creato, che in tutta la Bibbia, da Genesi ad Apocalisse, è cantata ed esaltata, anche Papa Francesco si è riallacciato a questo nella sua enciclica Laudato si’.

cieli nuovi terre nuove
Paesaggio naturale – Canva- riscossacristiana.it

Nel richiamare utti ad aver cura della casa comuna in cui si abita, l’attenzione è posta anche sulla bellezza e sulla grandezza della Creazione.

Sottomessa alla caducità, ci sono delle sofferneze che vengono inferte al Creato dagli uomini e la consapevolezza di questo deve essere un monito ad un maggior senso di responsabilità verso ciò che ci è stato affidato.

La creazione stessa attende di essere liberata dalla corruzione per entrare in quella libertà e quella gloria che è dei figli di Dio.

Sappiamo che la creazione “geme e soffre le doglie del parto” e attende una rigenerazione che avverrà alla fine dei tempi.

Per due volte nel Nuovo Testamento si trova l’espressione “cieli nuovi e terre nuove. Il riferimento è al Creato che verrà trasfigurato insieme con gli uomini in un luogo nuovo appunto, con cieli nuovi e terre nuove.

Il significato di “cieli nuovi e terre nuove”

L’espressione è contenuta nel terzo capitolo della Seconda Lettera di Pietro e nel ventunesimo capitolo del libro dell’Apocalisse.

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Paesaggio naturale – Canva- riscossacristiana.it

Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c’è in essa sarà distrutta. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia. Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, cercate d’essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace”. Così riporta la Seconda Lettera di Pietro 3, 10-14.

Nell’Apocalisse 21, 1-4, poi, è scritto: “Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: «Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate“.

Verrà un tempo in cui la bellezza e pienezza originaria saranno ricomposte. Si starà alla presenza di Dio, il Dio- con-noi, l’Emmanuele, e non ci sarà più dolore e sofferenza. 

Ogni lascirma verrà asciugata, nessun affanno e nessun lamento, la pace più profonda e la gioia regneranno. 

Già contemplando le meraviglie naturali, mari, montagne, albe e tramonti, osservando la bellezza e la maestosità del mondo che ci è stato donato, possiamo scorgere con una vaga idea lo splendore e la magnificenza di Dio.

Si può immaginare come potrà mai essere un mondo trasfigurato. Sta tutto ad una conoscenza ovviamente limitata che non può afferrare appieno né sapere esattamente come sarà in realtà, ma basta a produrre stupore e meraviglia.

Si tratterà di una dimensione esistenziale nuova, questo ci è dato sapere. La pienezza della vita eterna brillerà e sarà un luogo di felicità assoluta.

Come invita a dare Pietro nella Seconda Lettera, nell’attesa che tutto questo si realizzi, quando vorrà il Signore, ciò che c’è da fare è vivere in grazia di Dio. 

Riallacciandosi all’esortazione di prendersi cura della casa comune fatta da Papa Francesco, si può aumentare il senso di responsabilità e occuparsi in modo edificante anche del luogo fisico in cui abitiamo, questo mondo da rispettare, preservare dal male e curare con amore.

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Terra – Canva – riscossacristiana.it

Anche le piante, ad esempio, sono creature di Dio: considerarle tali ci aiuta ad avere un atteggiamento di cura e di rispetto della natura che è doverosa.