Roma, è stata ritrovata una antica testa di Venere durante i lavori. Attualmente in possesso degli archeologi per le prime analisi

Le innumerevoli scoperte scientifiche condotte a Roma sono di fondamentale importanza non solo dal punto di vista storico, ma anche culturale per l’intero paese. Roma rappresenta una delle più antiche civiltà del mondo; la sua è una storia lunga molti secoli e offre una finestra sul passato per comprendere al meglio quella che è stata la vita, le tradizioni, gli usi e i costumi.
Grazie all’incessante studio degli archeologi è stato possibile riportare in auge numerosi resti archeologici: non solo le rovine, ma anche i mosaici, gli affreschi, le monete e gli utensili che hanno offerto una visione molto più dettagliata dell’evoluzione della civiltà. Inoltre un aspetto molto importante pone il suo accento proprio sul patrimonio culturale e storico e di conseguenza sulla sua conservazione.
Roma, archeologi riportano in auge una antica testa di Venere

Come stavamo accennando in precedenza tutte le scoperte archeologiche che sono state condotte a Roma hanno contribuito ad incrementare ancor di più la storia della Capitale. Non è un caso, infatti, se una delle città più famose al mondo e più visitata dai turisti. Un vero e proprio museo a cielo aperto, dove è possibile scorgere in ogni angolo testimonianze del passato.
Proprio di recente c’è stato un ulteriore passo avanti nella storia: durante i lavori di riqualificazione del mausoleo di Augusto, gli archeologi hanno riportato in auge la statua di una divinità femminile. I tratti evidenti lasciano presupporre che possa trattarsi della Venere, considerata dai romani la dea della bellezza. Occorreranno ulteriori ricerche per confermarne l’identità.
Ciò che è stato immediatamente evidenziato e la straordinaria fattura con cui la testa è stata realizzata: parliamo di un marmo greco che vede una classica acconciatura con capelli raccolti, annodati in cima con un nastro. Inoltre presenta un perfetto stato di conservazione: rinvenuto con il volto che guardava verso il basso.

Attualmente la testa della presunta Venere è stata affidata a un team di archeologi che si occuperanno di ripulire la statua, effettuare le analisi e confermare o disconfermare eventualmente la sua identità. A primo acchito risulta appartenere all’epoca augustea; a dare il lieto annuncio è stato Claudio Parisi Presicce – sovrintendente capitolino – il quale ha voluto sottolineare l’importante e attento lavoro degli esperti.