Il Papa a Lampedusa: anniversario del giorno di un incontro indimenticabile tra la sofferenza di chi scappa dall’orrore. Il monito di Bergoglio è un grido contro l’indifferenza.

Papa Francesco ha inviato un messaggio, in occasione del decimo anniversario del suo primo viaggio apostolico a Lampedusa. Nel discorso, esprime solidarietà alle vittime delle tragedie nel Mediterraneo e si dice scosso dalle continue morti di innocenti, soprattutto bambini, che cercano una vita migliore lontano da guerre e violenze.
Il Pontefice sottolinea la vergogna di una società che sembra aver perso la capacità di piangere e compatire gli altri. Si dichiara vicino alle persone coinvolte con affetto, preghiera e incoraggiamento. Ricorda il suo viaggio a Lampedusa dieci anni fa.
Manifestò sostegno e vicinanza alla comunità locale e alle persone che, dopo difficili viaggi in mare, approdavano sulle coste dell’isola. Papa Francesco evidenzia che le sciagure umane, che si verificano, devono scuotere le coscienze e richiama una domanda di Dio a noi: “Dove sei, Adamo? Dov’è tuo fratello?”.
Bergoglio invita a riflettere su un atteggiamento errato che cerca di mettersi al posto del Creatore e di dominare per proteggere i propri interessi, rompendo l’armonia tra Dio e l’umanità. C’è la necessità di un cambiamento riconoscendo che ogni fratello, che bussa alla nostra porta, merita amore, accoglienza e premura.
Grido di indifferenza verso i fratelli disagiati: papa Francesco chiedo il dono della compassione

Siamo tutti fratelli e dobbiamo vivere in comunione condividendo ciò che esiste sulla terra. In questo contesto, il Santo Padre, asserisce che tutti siamo chiamati a sentirci responsabili e ad agire con solidarietà e condivisione.
Afferma che la Chiesa deve essere profetica nel mettersi al servizio dei dimenticati, uscendo da se stessa e curando le ferite di coloro che portano le stesse ferite di Cristo nel loro corpo. Il Papa richiama alla necessità di praticare la fraternità e la carità come un balsamo che lenisce le piaghe sanguinanti degli altri.
Questo impegno richiede un rinnovato e profondo senso di responsabilità da parte di tutti. Esorta a non lasciarsi imprigionare dalla paura o dalle logiche di parte, ma a essere cristiani capaci di portare la ricchezza spirituale del Vangelo a Lampedusa, affinché l’isola possa ritornare a splendere nella sua bellezza originaria.
Egli ringrazia tutti coloro che si impegnano nell’assistenza ai migranti e affida al Signore le vite perdute durante le traversate. Infine, il Papa chiede di pregare per lui e concede la sua benedizione.
Nel programma commemorativo del decimo anniversario della visita di Papa Francesco a Lampedusa, ci saranno alcuni eventi. Alle 21, presso la chiesa di San Gerlando, si terrà un concerto di viola intitolato “Musiche e parole dal mare” eseguito dal maestro Ulrich von Wrochem, mentre l’attore Michele La Ginestra reciterà “Chi di noi ha pianto?”.
Domani, alle 9:30, partirà un percorso commemorativo dalla chiesa di San Gerlando fino alla Porta d’Europa, con i saluti del sindaco Filippo Mannino e dell’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano. Lungo il percorso, ci saranno riflessioni sul tema del mare e dell’immigrazione da parte di don Bruno Bignami, direttore dell’ufficio nazionale Cei dell’Apostolato del mare, e del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento.
Alle 20:30, sul sagrato della chiesa, si potranno ascoltare testimonianze sul fenomeno dell’immigrazione e sul significato della visita del Papa. Tra le persone presenti ci saranno l’arcivescovo di Ferrara, Gian Carlo Perego, don Stefano Nastasi, il pescatore Enzo Riso, Fardusa Osman Ahmed, rifugiata somala, e Moussa Modibo Camara, rifugiato maliano.

Gli eventi, organizzati dall’Arcidiocesi di Agrigento, dalla fondazione Migrantes e dall’Apostolato del mare, si concluderanno domenica alle 11 con la celebrazione della santa messa, trasmessa in diretta su Rai1 e presieduta dal cardinale Montenegro.