9 luglio: Santa Veronica Giuliani, una vita nel nome di Dio

Santa Veronica Giuliani, patrona delle monache cappuccine e delle persone malate. Partecipa alle sofferenze del Cristo di cui si sente sposa totale.

Veronica Giuliani
Santa delle stimmate(Instagram-riscossacristiana.it)

 Veronica Giuliani, nata con il nome di Orsola Giuliani il 27 dicembre 1660 a Mercatello sul Metauro, in Italia, e morta il 9 luglio 1727, è stata una monaca cappuccina e mistica italiana. È stata canonizzata come santa dalla Chiesa cattolica nel 1839.

E ‘conosciuta per le sue esperienze mistiche e le sue visioni. Si ritiene che abbia ricevuto le stigmate, le ferite di Cristo sulla croce, che sono apparse sul suo corpo. Ha vissuto una vita di preghiera e penitenza, dedicandosi completamente a Dio. Ha anche scritto diverse opere spirituali che riflettono la sua profonda spiritualità.

La sua vita è stata segnata da diverse prove e sofferenze, ma ha affrontato tutto con grande pazienza e umiltà. È stata un esempio di santità e di amore per Dio per coloro che l’hanno conosciuta.

Santa Veronica Giuliani è considerata la patrona delle monache cappuccine e delle persone malate. La sua festa liturgica viene celebrata il 9 luglio di ogni anno. Fin da piccola abbia dimostrato segni di una profonda devozione e una connessione speciale con Gesù e Maria.

Santa Veronica Giuliani maestre delle novizie e sposa di Cristo

precoce fedele a Gesù
La teca (Instagram-riscossacristiana.it)

Le sue visioni e la sua intensa partecipazione durante la Messa testimoniano la sua profonda spiritualità e il suo desiderio di essere unita a Dio.

L’episodio in cui supplicò di ricevere anche lei l’ostia consacrata, dopo averla visto sfolgorante di luce durante la Comunione di sua madre, identifica la sua voglia ardente di essere sempre più vicina a Gesù e di partecipare pienamente alla sua presenza eucaristica.

Gli atti di penitenza e delle pratiche ascetiche, compiute da Santa Veronica Giuliani, durante la sua infanzia  mostrano il suo desiderio di seguire l’esempio di Gesù Cristo e partecipare in qualche modo alle sofferenze da lui sostenute per amore dell’umanità.

L’auto-flagellazione con una grossa corda, camminare sulle ginocchia, disegnare croci in terra con la lingua, riflettono il desiderio di condividere, in qualche modo, il dolore e la passione di Cristo. La sua brama di emulare le sofferenze di Gesù, durante la settimana santa, quando le appariva coperto di piaghe, mostra la profondità della sua devozione e il desiderio di unirsi spiritualmente a lui.

Queste azioni visionarie, erano comuni tra i mistici e i santi dell’epoca, che cercavano di partecipare in modo più intenso alla passione di Cristo attraverso la penitenza e l’imitazione delle sue sofferenze.

La sua unione con Gesù attraverso il suo “mistico sposalizio” le ha dato la possibilità di sperimentare in modo misterioso, ma reale e visibile, le sofferenze e gli oltraggi della Passione di Cristo.

Santa Veronica si è identificata profondamente con le croci e i patimenti, considerandoli gioie e contentezze. La sua sete non era di consolazioni, ma di amarezza e patimenti. Aveva un desiderio ardente di condividere le pene e i dolori dei piedi e delle mani di Gesù, chiedendo di essere crocifissa con lui e di sentire le sue sofferenze nel suo cuore.

dove nacque Orsola
Casa natale(Instagram-riscossacristiana.it)

Dopo tre anni di digiuno rigoroso a pane e acqua, nel Venerdì Santo del 1697, le apparvero le stimmate. Nel suo cuore, vide uscire cinque raggi splendenti, che rappresentavano gli strumenti della Passione di Cristo. Questa esperienza mistica le causò sofferenze intense, visibili anche agli altri, tanto che venne chiamata la “sposa del crocifisso”.