I Francescani e i Domenicani sono due ordini religiosi con alcuni tratti in comune e anche delle differenze: ecco le loro caratteristiche.
L’ordine dei Francescani e quello dei Domenicani sono tra i più conosciuti e antichi. Sorgono entrambi più o meno nello stesso arco di tempo ma ovviamente hanno pur nella similitudine caratteri ed espressioni diversi.

Fondato da San Francesco d’Assisi l’ordine francescano nel 1209 viene indicato come dei Frati Minori, il cosiddetto Primo ordine, i cui membri sono oggi raggruppati in tre famiglie che sono pari e indipendenti.
Ci sono i Frati Minori appunto, O.F.M. detti Osservanti, Riformati, poi ci sono i Frati Minori Conventuali O.F.M. Conv., ma anche i Frati Minori Cappuccini, O.F.M. Cap.
Tutti professano la Regola di San Francesco del 1223 ma hanno caratteristiche, costituzioni e tradizioni proprie.
I Domenicani, detti comunemente così fanno parte dell’Ordine dei frati predicatori fondato da San Domenico di Guzman.
Nato all’inizio del XIII secolo in Linguadoca con lo scopo di lottare contro l’eresia del catarismo come l’ordine francescano ha tra i principali valori quello della povertà.
Caratteristiche e differenze di Francescani e Domenicani
Anche i francescani si caratterizzano per la lotta contro le eresie, ma il loro punto focale è attraverso la scelta di una radicale povertà, carità e umiltà.

La predicazione è invece l’elemento caratterizzante dei domenicani insieme alla ricerca di una rigorosa ascesi personale. L’arte apologetica, il fine ragionamento e la capacità di affrontare il contraddittorio sono una loro prerogativa.
Da entrambi questi due ordini religiosi la Chiesa e la società tutta hanno ricevuto moltissimo nel corso dei secoli, moltissimi frutti spirituali e materiali importantissimi.
Il forte richiamo evangelico posto attraverso l’essenzialità di una povertà grande e profonda operato dai francescani, e al tempo stesso il sapere filosofico e teologico che i domenicani hanno donato con il loro apporto sono due aspetti che hanno arricchito e generato conversioni in base alle varie sensibilità.
Nella Chiesa infatti lo Spirito Santo opera in differenti modi e viene incontro alle attitudini e percezioni più diverse.
Entrambi affiancarono una concezione della vita monastica separata dal mondo e volta alla contemplazione e alla preghiera con un intervento attivo nella vita e nella società.
I conventi di entrambi gli ordini sorsero dal principio diffondendosi in tutte le più grandi città italiane ed europee.
Tutti e due gli ordini contribuirono ad un’opera di rinnovamento religioso che ha investito ogni aspetto della cultura.
Gli studi di teologia, di filosofia e la mistica rifioriscono sotto il loro impulso. Due modi differenti ma anche complementari di contrastare i movimenti ereticali, di trasmissione della fede e di vita vissuta alla sequela di Cristo.

Sia San Francesco d’Assisi, con la sua storia affascinante che travalica i secoli, che San Domenico e i grandi domenicani che ne sono susseguiti, come il grande San Tommaso d’Aquino, caposaldo della teologia, sono pilastri della Chiesa che hanno lasciato un segno indelebile.