Gerusalemme, sono finalmente conclusi i lavori al Santo Sepolcro. Un plauso alla Sapienza di Roma: tutti i dettagli del lavoro

Senza alcun dubbio Gerusalemme è una delle città più belle e importanti dal punto di vista storico e culturale al mondo. Situata tra le immense colline della Giudea, ha da sempre rappresentato un significativo crocevia tra le diverse tradizioni. Ogni anno si riconferma essere una meta molto gettonata dei turisti che apprezzano in modo particolare la sua sfaccettata architettura.
Nello specifico mi riferisco al Muro del Pianto – particolarmente sacro all’ebraismo: venne distrutto dai romani nel 70 d.C. e ciò che resta attira i pellegrini da ogni parte del mondo. Inoltre come si accennava in precedenza, Gerusalemme è un importante crocevia per la religioni ebraica, quella cristiana è la musulmana. Molteplici, infatti, le testimonianze storiche dei diversi imperi che l’hanno governata nei secoli.
Gerusalemme, terminati i lavori del Santo Sepolcro: il risultato della ricerca svolta dall’Università La Sapienza di Roma

Oggi in modo particolare vogliamo parlarVi dei lavori di scavo che si sono conclusi all’interno del complesso del Santo Sepolcro ad opera dell’Università La Sapienza di Roma. Le ricerche sono iniziate nel 2019 in Terrasanta e si sono concluse lo scorso 27 giugno grazie all’intervento del Dipartimento e della Professoressa Francesca Romana Stasolla.
Il Santo Sepolcro, secondo quella che è la tradizione cristiana, è la tomba dove sono state depositate le spoglie di Gesù dopo essere stato crocifisso. Stando a quanto narrato all’interno dei Vangeli sinottici è possibile ricavare alcune informazioni chiave circa la sua ubicazione e quello che è stato il suo uso: la tomba fu fatta scavare da un discepolo di Gesù, Giuseppe D’Arimatea – oppositore della crocifissione.
I lavori di restauro nel corso degli anni

Uno dei primi restauri considerevoli avvenne nel 1959 con un miglioramento generale della Basilica, mentre alle 2016 risale il “ritrovamento della pietra del sepolcro originale”: attualmente, però, dentro l’Edicola è conservato ciò che rimane del sepolcro. Al suo interno è possibile imbattersi in quella che viene definita la Cappella dell’Angelo e successivamente il Santo Sepolcro che venne chiuso da una pietra.
Da sempre il Santo Sepolcro viene considerato uno dei luoghi più importanti per i cristiani, una meta che i fedeli considerano essere particolarmente significativa è rappresentativa per tutta la storia di Gerusalemme. Grazie ai lavori condotti dai ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma è stato possibile rinvenire anche le tracce della pavimentazione e alcuni frammenti del rivestimento parietale dell’Edicola molto probabilmente datati al XVIII secolo – queste le informazioni diramate dalla Professoressa Stasolla.