La Chiesa Cattolica crede nella realtà del Purgatorio, dimensione spirituale che si vive dopo la morte, luogo di purificazione.
Qaundo si muore ciò a cui va incontro l’anima è riservato al giudizio di Dio e può essere uno stato di beatudine in stretta vicinanza con lui o la dannazione eterna.

Si crede nell’esistenza del Paradiso e dell’Inferno, ma anche in una terza dimensione spirituale, il Purgatorio.
Si tratta di un luogo in cui l’anima attraversa un periodo, che può essere più o meno lungo secondo i tempi di Dio nello spazio eterno, di purificazione.
Quando l’anima è in stato di grazia di Dio ma non è completamente purificata, anche se la salvezza eterna c’è, deve attraversare uno stato in cui diventa più pura desiderando la completa vista di Dio che non è ancora del tutto compiuta.
Spesso il Purgatorio in una mentalità diffusa è considerato un retaggio medioevale superato, ma in realtà la Chiesa afferma la sua esistenza e lo slega da tante immagini a cui è tradizionalmente legato.
Non bisogna guardare al Purgatorio secondo le rappresentazioni artistiche o letterarie che sono solo frutto della fantasia di chi le ha composte.
Basti pensare alla Divina Commedia di Dante Alighieri che ha influenzato e continua a influenzare l’idea che si ha del Purgatorio.
Rappresentazione del Purgatorio e l’interpretazione della Chiesa
Il Catechismo della Chiesa Cattolica espone la dottrina relativa al Purgatorio sintetizzandola attraverso l’indicazione dei testi magisteriali relativi.

“Coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo. La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt’altra cosa dal castigo dei dannati” così è riportato nel Catechismo al punto 1030-1031.
Papa Benedetto XVI ha voluto chiarire la rappresentazione del Purgatorio liberandola da immagini che potevano essere devianti e proponendo il pensiero di Santa Caterina da Genova che si è interessata molto al riguardo.
La Santa ha parlato di un percorso di purificazione che l’anima fa verso una piena comunione con Dio. Il dolore per i propri peccati commessi in vita è messo al confronto con l’infinito amore di Dio.
L’anima soffre per non aver corrisposto pienamente all’amore di Dio e questo desiderio d’amore la purifica per essere completamente degna di arrivare al suo cospetto.
Strettamente legata al Purgatorio è la preghiera per i defunti. Non sapendo effettivamente in quale stato si trova l’anima di una persona morta, la Chiesa invita a pregare perchè possa godere della vista di Dio.
Per questo si celebrano e si fanno celebrare messe in suffragio, la Chiesa ha stabilito determinate indulgenze che possono essere applicate a tale scopo.

Paradiso, Purgatorio o Inferno sono realtà che riguardano tutti, sia coloro che credono che coloro che non hanno il dono della fede, nel giudizio di Dio che è imperscutabile e l’unico a conoscere davvero lo stato di un’anima.