San Camillo de Lellis protettore dei malati. Il primo ad accorrere al letto degli infermi per offrire le sue cure sapienti. Patrono degli ospedali.

San Camillo de Lellis nacque a Bucchianico, nella diocesi di Chieti. Dopo aver perso entrambi i genitori a un’età molto giovane, crebbe in una situazione di grande libertà. La svolta arrivò all’improvviso e decise di cambiare vita. Iniziò a lavorare come soldato, seguendo le orme del padre, ma il suo amore per il gioco d’azzardo lo portò a perdere grosse somme di denaro e finì in una situazione di estrema povertà.
Abbandonò la carriera militare e cercò lavoro come manovale in un convento di Cappuccini. Il guardiano del convento, vedendo la sua buona natura, gli fece una paterna ammonizione che Camillo accettò con umiltà. Si gettò ai piedi del frate e promise di riparare ai suoi errori passati.
Dopo alcuni giorni di riflessione e preghiera, chiese di essere ammesso come figlio di San Francesco e poté indossare l’abito dei Cappuccini. Dopo aver riportato una ferita al collo del piede durante il servizio militare, che si aggravava a causa dell’attrito causato dall’abito religioso, San Camillo de Lellis fu costretto ad abbandonare il convento.
San Camillo de Lellis: fondatore della Congregazione dei Chierici Regolari ministri degli infermi

Fu un momento difficile per lui, poiché aveva un fervente spirito religioso e dovette lasciare il luogo che considerava casa. Si affidò completamente alla Divina Provvidenza e si recò a Roma, dove iniziò il suo apostolato.
Sotto la guida di San Filippo Neri, si dedicò al servizio degli incurabili presso l’ospedale di San Giacomo. Lì, maturò l’idea di fondare una congregazione religiosa con l’unico scopo di assistere gli ammalati. Era già di età avanzata, intorno al 1580, iniziò a frequentare corsi di studio insieme ai giovani, nonostante le loro derisioni.
Camillo rimase costante e alla fine ebbe la gioia di essere ordinato sacerdote. I suoi modi affabili e gentili attirarono l’attenzione di altri sacerdoti, e così San Camillo poté dare inizio alla Congregazione dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, una comunità religiosa tanto desiderata.
San Filippo Neri li definiva non semplici uomini, ma angeli nella carne, tanto erano premurosi e delicati con gli infermi. Il cuore di San Camillo si rallegrava nel vedere i tanti dolori leniti e le anime soccorse proprio nei momenti più estremi.
Era sempre il primo ad accorrere al letto degli infermi per offrire le sue cure sapienti. Il Signore premiò il suo zelo donandogli il dono dei miracoli e della profezia, che San Camillo utilizzò per alleviare le miserie umane.
San Camillo de Lellis, consumato dalle privazioni e dalle fatiche del suo ministero, fu colpito contemporaneamente da cinque gravi malattie che egli chiamava “le misericordie del Signore”. Il 14 luglio 1614, all’età di 64 anni, San Camillo ricevette il premio per la sua vita laboriosa.

Benedetto XIV lo proclamò santo, inserendolo nel libro dei Santi, mentre Leone XIII lo dichiarò patrono celeste di tutti gli ospedali. San Camillo de Lellis è quindi venerato come santo nella Chiesa cattolica e viene considerato un esempio di dedizione e compassione verso gli ammalati.